MELBOURNE - Il Consiglio legislativo aveva approvato una mozione dei Verdi che imponeva al governo di rendere noti i provvedimenti presi nei confronti dei centri educativi, alla luce delle gravi accuse emerse di recente. Tuttavia, i documenti non sono stati presentati nei tempi previsti, spingendo i Verdi ad accusare l’esecutivo di privilegiare la protezione della propria immagine politica rispetto alla tutela dei bambini.
La crisi era esplosa tre settimane fa quando le autorità avevano reso noto che Joshua Dale Brown, 26 anni, che ha lavorato in 24 centri per l’infanzia a Melbourne dal 2017, era stato incriminato per oltre 70 reati, tra i quali stupro su minori. Circa duemila bambini stanno al momento effettuando test per malattie sessualmente trasmissibili come misura precauzionale.
Il governo Allan è stato costretto ad aggiornare l’elenco dei centri e delle date coinvolte, a seguito delle richieste di chiarimenti da parte di genitori preoccupati.
Nel frattempo, nel New South Wales, il governo Minns ha già pubblicato migliaia di pagine relative a casi analoghi, rivelando abusi fisici e sessuali, lesioni gravi e frodi nei sussidi.
Anasina Gray-Barberio, portavoce dei Verdi per l’Infanzia, ha affermato che il mancato rispetto della scadenza dimostra una grave mancanza di trasparenza e di responsabilità. Il suo partito chiede ora la creazione di un organismo indipendente di vigilanza sulla sicurezza nei centri per l’infanzia, affermando che “attualmente il governo sta correggendo da solo i propri compiti”.