SYDNEY - Al Santa Sabina College le lingue costituiscono una parte rilevante dell’offerta scolastica. Obbligatorie fino all’Anno 12 se si sceglie l’IB - International Baccalaureate -, sono un’opzione anche per gli studenti che preferiscono il percorso dell’HSC - Higher School Certificate - nel New South Wales.

A coordinare il dipartimento di Lingue, da tre anni c’è Anna Formosa, che alla scuola insegna anche italiano. Formosa è nata in Australia da madre anglo-australiana e padre italiano, dopo il loro incontro in Italia. “Quindi, per me sia Italia sia Australia sono sempre state casa”, ha specificato l’insegnante.

A tre anni e mezzo Formosa si è trasferita in Italia insieme ai genitori, ma con la mamma veniva spesso in Australia a visitare il resto della famiglia. In quegli anni è stata esposta principalmente al mondo anglofono, e solo a 21 anni è entrata a contatto con la comunità italiana in Australia. 

A 26 anni è rientrata Down Under grazie al Co.As.It., cominciando a insegnare italiano a Sydney. “Ho fatto il percorso inverso: prima insegnavo l’inglese in Italia e un po’ di italiano come volontaria ai profughi e rifugiati”. Un amore per le lingue che l’ha accompagnata fin da bambina, coltivando il bilinguismo, studiando al liceo linguistico e poi iscrivendosi alla facoltà di Lingue all’università.

“Diventare insegnante è stata una decisione facile; forse anche un po’ noiosa, visto che anche i miei genitori erano insegnanti di lingue”, ha commentato ridendo. Ma poiché non basta conoscere una lingua per saperla insegnare, Formosa si è detta “molto fortunata”, perché fin da quando è entrata in aula ha capito che la sua era una vera e propria vocazione, un lavoro che ha amato da subito e con il quale spera di essere una guida per gli studenti.

Sebbene portare le studentesse fuori dalla scuola sia sempre più complicato a causa della burocrazia, Formosa non demorde, cercando altri modi per motivare le sue alunne e offrendo loro diverse opportunità di costruire la competenza linguistica, di pari passo con la conoscenza culturale.

“Durante lo scorso anno abbiamo portato le ragazze a seguire una lezione di cucina in un ristorante italiano e anche a scuola usiamo le ricette per coinvolgerle”, ha spiegato.

Al di là del cibo, Formosa ama utilizzare una varietà di risorse, sempre con l’obiettivo di interessare le classi attraverso contenuti multimediali, quali i podcast, la radio, ma anche la musica e video selezionati da TikTok e YouTube. “Tra gli altri, seguiamo con piacere il vlog di Lucerzia Oddone, Learn Italian with Lucrezia, come anche la musica dei Måneskin che le ragazze amano. Un gruppo che, anche dal punto di vista culturale, ha contribuito enormemente a mostrare una fotografia dell’Italia contemporanea nel mondo”, ha fatto notare Formosa.

Per l’insegnante è infatti fondamentale costruire la conoscenza di una cultura italiana che smascheri e abbatta gli stereotipi, in quanto c’è il rischio che il patrimonio intellettuale del Bel Paese venga appiattito, che “non si tenga conto della grande varietà regionale e che si rimanga legati a una percezione congelata nel passato, costruita su idee molto generiche e poco precise”.

E in questo senso, i viaggi studio che il Santa Sabina College organizza per le studentesse degli Anni 10 e 12 sono necessari. Attraverso quest’esperienza, le ragazze stanno a contatto con un Paese ricco di specificità e molto diverso dalla percezione che spesso si conserva all’estero. 

“Lo scorso anno abbiamo toccato diverse tappe, tra cui Venezia, Firenze, un pranzo a Bologna, perché si erano fissate con i Luna Pop - ha  sottolineato Formosa divertita -, Siena, San Gimignano, Assisi, Roma e Perugia, dove abbiamo fatto un laboratorio alla Perugina”.

E, dopo aver visitato le bellezze della Penisola, le studentesse hanno passato quattro giorni ad Ariccia - nella zona dei castelli romani -, dove hanno potuto assaporare la vita di provincia, e frequentare, per un paio di giorni, quello che è stato un tempo il liceo della loro insegnante, che ha enfatizzato come “per molte delle ragazze questi sono stati giorni speciali, perché hanno potuto parlare con i loro coetanei e capire meglio lo stile di vita italiano”.

I viaggi in Italia sono centrali per  mantenere motivate le studentesse: le aiutano a rendersi conto che l’italiano è una lingua viva e, anche  per questo, Formosa ci tiene alla presenza degli assistenti di italiano nella scuola e sta lavorando per creare un legame più profondo con la comunità italiana di Sydney.

“Vogliamo portare a scuola alcuni membri della comunità e intervistarli - ha detto -, sempre con l’obiettivo di stimolare le studentesse e mostrare loro che l’italiano viene usato anche fuori dalle mura scolastiche”.