SYDNEY - I prezzi al consumo sono aumentati solo dello 0,6% nel trimestre che si è chiuso a dicembre, portando il totale per il 2023 al 4,1%.
L’Australian Bureau of Statistics (ABS) ha osservato che si tratta dell’aumento trimestrale più contenuto dal marzo del 2021, sottolineando come su base annuale l’inflazione sia considerevolmente scesa rispetto al picco del 7,8% toccato 12 mesi prima.
Il dato del tasso di inflazione trimestrale si è infatti praticamente dimezzato rispetto all’1,2% registrato nel terzo trimestre del 2023.
I nuovi dati ufficiali smentiscono al ribasso le previsioni degli economisti, che avevano pronosticato una lettura trimestrale dello 0,8% e una annuale del 4,3%.
Inoltre, anche l’indice dell’inflazione calcolata con la “media aggiustata”, il metodo preferito dalla Reserve Bank in quanto non tiene conto delle oscillazioni dei prezzi altamente volatili di alcuni beni, è risultata inferiore alle aspettative, rispettivamente allo 0,8 e 4,2% per trimestre e anno.
Gli analisti affermano che i dati di oggi rendono estremamente improbabili ulteriori rialzi dei tassi d’interesse.
Il comunicato dell’ABS non dovrebbe cambiare la situazione in vista della riunione del Consiglio di amministrazione della RBA della prossima settimana, che dovrebbe mantenere i tassi d’interesse invariati al 4,35%, ma ha anche rinforzato le aspettative di un’inversione della tendenza che possa finalmente dare il via a una attesa serie di tagli ai tassi nella seconda metà di quest’anno o, forse, secondo gli economisti più ottimisti, anche a partire da maggio.
I mercati finanziari si sono preparati fissando i prezzi in previsione di almeno un taglio dei tassi entro agosto e altri due (come minimo) entro la fine dell’anno, visione in linea con quella della gran parte degli economisti.