Notti magiche che si rivivono al Club Marconi di Bossley Park, quelle di Italia ‘90.

I mondiali di calcio che, anche se persi in semifinale contro l’Argentina, hanno emozionato gli italiani come non mai prima, forse ancora di più di quelli vinti nel 2006, perché quella volta l’Italia era il Paese ospitante e in ogni città si respirava aria di calcio con stadi nuovi e strutture che sorgevano ovunque. Bandiere, colori, musica e, a fare da sottofondo, dal nord al sud del Paese, le note di “Un’estate italiana” di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, meglio conosciuta dal grande pubblico con il titolo che richiama il suo ritornello che ha dato anche l’appellativo storico a quel torneo: “Notti magiche”.

E a infiammare quelle serate di calcio, a trascinare la nazionale del commissario tecnico Azeglio Vicini, c’era un calciatore in particolare: Salvatore Schillaci, Totò, il Paolo Rossi che trascinava l’Italia a suon di gol e faceva gioire un Paese intero.

Stessi occhi grandi e spiritati nel parlare di calcio, qualche ruga in più a segnare il volto di quello che non è più un ragazzo con indosso la maglia azzurra, ma un allenatore di 57 anni che collabora con il Pescara, il campione, quasi Pallone d’oro, si è presentato al Marconi Club lo scorso lunedì in compagnia di un’altra leggenda del calcio italiano e suo compagno di squadra di quella nazionale che arrivò terza ai mondiali del 1990: Giuseppe Giannini, meglio conosciuto dagli appassionati del pallone, come il Principe, centrocampista dalla classe illimitata e visione di gioco fuori dal comune che è stato un simbolo della Roma degli anni ‘80 e ‘90, nonché della nazionale azzurra.

Entrambi sono in Australia per un progetto sportivo da realizzare, non solo a Sydney, con il supporto proprio del Pescara calcio, una società che ha sempre investito nel settore giovanile e che ha lanciato alcuni dei più talentuosi calciatori italiani degli ultimi anni, basti pensare a Ciro Immobile, Lorenzo Insigne e Marco Verratti. 

Ad accogliere gli ospiti al Club è stato il presidente Morris Licata che, dopo l’intervento di benvenuto, ha voluto omaggiare i calciatori e lo staff che è in viaggio con loro, di alcuni oggetti griffati Marconi, a cominciare dalla maglia da gioco della squadra di calcio che del Club di Bossley Park porta il simbolo, con i nomi dei quattro ospiti: Schillaci, Giannini, Arcese e Morabito, anche egli ex calciatore ora trasferitosi a Sydney per continuare la carriera di allenatore.

L’evento, coordinato dal multicultural manager del Club Maurizio Pagnin, ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, fra cui alcuni ex presidenti del Club come Tony Labozzetta, Vince Foti e Tony Campolongo, presidenti di associazioni italiane e quello del neonato coordinamento siciliano, Tony Noiosi, numerosi volti noti dell’imprenditoria italiana di Sydney, il senatore italiano eletto in Australia Francesco Giacobbe e il deputato rappresentante di Fairfield al parlamento statale Guy Zangari.

“Ho pianto quando siamo stati eliminati dall’Argentina. Tutta la nostra comunità era in fibrillazione per i mondiali giocati in Italia nel 1990”, ha ricordato l’esponente laburista che, fra l’altro, conserva una maglia originale della Juventus di Totò Schillaci, maglia che il campione della nazionale ha firmato con piacere dopo aver ricordato al pubblico di essere alla sua seconda visita al Club Marconi. 
La prima avvenne circa 20 anni fa quando giocava nello Júbilo Iwata, squadra della serie A Giapponese, all’epoca impegnata in una partita di calcio a Sydney.

Dopo aver ricevuto i riconoscimenti e aver salutato il folto pubblico presente, Schillaci e Giannini si sono prestati ad accontentare tutti quelli che chiedevano una foto ricordo, autografi, o semplicemente una stretta di mano per poter raccontare di aver finalmente incontrato dal vivo due campioni delle Notti magiche. 

Una curiosità. Prima dell’evento organizzato dal Marconi Club, Schillaci e Giannini sono stati protagonisti di una serata organizzati per raccogliere fondi. 
In un noto locale di Sydney sono stati battuti all’asta cimeli dei due calciatori e del Pescara, inclusa una maglia indossata dal centrocampista della nazionale e del Paris Saint-Germain, Marco Verratti, quando giocava nella squadra abruzzese agli ordini di Zdenek Zeman. 

Ma a essere stato particolarmente apprezzato è stato il premio più ambito: la possibilità di avere i due campioni a pranzo con la famiglia per la Festa del Papà. Un imprenditore italiano si è aggiudicato il premio grazie a un’offerta di 6.000 dollari. Sarà, di certo, una festa particolare per tutta la famiglia.