ROMA - In un’intervista, la secretaria del Pd, Elly Schlein, ha affrontato diversi temi di rilievo nazionale e internazionale, dal vertice tra Stati Uniti e Russia fino alle prossime elezioni regionali. Passando per scuola, sanità, lavoro, politica europea e questioni internazionali, come il riconoscimento dello Stato di Palestina. 

In vista del vertice tra il presidente Usa Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, Schlein ha commentato l’incontro, assicurando che “seguiamo con grande attenzione il vertice: se sarà un passo verso una pace giusta bene, ma servono garanzie concrete, non operazioni di facciata”.

Schlein ha sottolineato l’importanza della partecipazione dell’Ucraina e della Ue: “Non è immaginabile discutere di una pace giusta senza il popolo ingiustamente invaso. Non deve essere una resa alle ragioni dell’aggressore, e da questo punto di vista Trump non offre sufficienti garanzie”. 

Sul rischio di inganni da parte della Russia, come teme il presidente ucraino Zelensky, Schlein è stata categorica: “La responsabilità dell’invasione criminale è di Putin. In questi ultimi tempi non ha mostrato la volontà di interrompere la guerra”. 

Riguardo al ruolo dell’Italia, la segretaria non manca nel criticare l’assenza di iniziative diplomatiche: “È mancata, già prima dell’arrivo di Trump, un’iniziativa politica e diplomatica del governo italiano e, più in generale, dell’Ue, per creare le condizioni di una pace giusta alle condizioni degli ucraini”. Ora, ha aggiunto, l’Italia deve lavorare affinché “al tavolo siedano Ucraina e Ue con una voce sola e forte”. 

A proposito della politica interna, con le elezioni regionali alle porte, Schlein ha espresso fiducia nel cosiddetto “campo largo”.

“Corriamo ovunque per vincere – afferma –. Nelle Marche c’è un forte desiderio di cambiamento: attorno alla candidatura di Matteo Ricci abbiamo costruito un progetto credibile e una coalizione forte e plurale, con sette liste. Vogliamo unire e parlare di soluzioni concrete”. Inoltre, ha criticato l’attuale gestione della sanità e difeso l’idea di introdurre il salario minimo negli appalti, tema che considera “fondamentale in tutte le regionali”. 

In Toscana e Calabria, le strategie del Pd puntano rispettivamente a consolidare un buon governo e a rafforzare sanità e infrastrutture. Schlein ha sottolineato che “le alleanze funzionano quando si costruiscono su fiducia reciproca e rispetto delle differenze”, ricordando come il partito abbia già ottenuto risultati positivi con coalizioni unite, citando esperienze in Genova, Assisi, Ravenna, Emilia-Romagna e Umbria. 

Sul rapporto con Giuseppe Conte e Matteo Renzi, la segretaria confida “che tutti abbiano l’obiettivo di costruire un’alternativa a questo governo di destra, che fa male al Paese e alla sua credibilità internazionale”. E ha aggiunto: “Continueremo a lavorare ‘testardamente unitari’ sui programmi, cercando convergenze concrete”. 

Schlein ha commentato anche la legge elettorale: “Alle opposizioni non è pervenuta nessuna proposta concreta”. Ha criticato il criterio del governo per la scuola e la sanità, definendo la politica attuale “un approccio securitario” e denunciando le lunghe liste d’attesa e la precarietà del lavoro. Tra le proposte del Pd ci sono il salario minimo, il contrasto al part-time forzato e misure per rendere la scuola più inclusiva e la sanità universalistica. 

Sul piano economico e ambientale, Schlein ha insistito sulla necessità di investimenti per accompagnare imprese e agricoltura nella transizione ecologica e digitale, sostenendo un modello europeo coordinato e condiviso.

Anche l’intelligenza artificiale, dice, necessita di regole, ma senza ostacolare lo sviluppo tecnologico, con investimenti comuni a livello Ue: “Regolare non significa frenare l’innovazione, ma mettere limiti per tutelare i diritti delle persone ed evitare abusi, a partire dalla riservatezza dei dati”. 

Infine, sul piano internazionale, Schlein continua a sostenere un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina e condanna gli atti di Hamas, precisando che la strategia deve sostenere interlocutori affidabili come l’Autorità nazionale palestinese. Secondo la segretaria occorre “riconoscere subito lo Stato di Palestina, come hanno fatto Spagna, Norvegia e Irlanda, e come hanno annunciato anche Francia e Regno Unito. È grave che Meloni dica che è ‘prematuro’: se aspettiamo, rischiamo non ci sia più niente da riconoscere, visto che i ministri di Netanyahu dichiarano apertamente l’obiettivo di cancellare Gaza e i palestinesi”. 

Ha criticato duramente i complessi per migranti e richiedenti asilo in Albania, osservando che “quelle strutture violano i diritti fondamentali dei migranti e dei richiedenti asilo e sono uno spreco di risorse pubbliche: hanno speso 800 milioni per costruirle”.

Secondo Schlein, la sfida per il futuro governo sarà ridare speranza agli italiani, puntando su cinque priorità concrete: sanità pubblica, scuola e ricerca, lavoro dignitoso, politiche industriali per la transizione digitale ed ecologica e diritti civili e sociali. “Le condizioni materiali degli italiani le trasformiamo in proposte – conclude – Non costruiamo una coalizione ‘contro’, ma per”.