ANKARA - Uno sciame sismico si è abbattuto sulla provincia di Istanbul oggi, con più di 60 scosse di terremoto nelle ultime 5 ore, la più forte delle quali registrata alle 12:49 locali con magnitudo 6.2. Una scossa forte, durata ben 13 secondi, sufficienti a far tremare una città intera.

La Turchia ripiomba nell’incubo in cui è da sempre costretta a vivere e che solo nel febbraio del 2022 è costato la vita a 55 mila persone nel sud del Paese, devastato da scosse di magnitudo 7.8 e 7.6. 

A far tremare Istanbul oggi è stato il Mare di Marmara, in un tratto distante pochi chilometri dalle coste della parte ovest della metropoli, a circa 60 km dal centro della città. La scossa, di grado 6.2, è stata registrata a una profondità di 6.9 km e ha causato anche una ondata d’acqua il cui video ha fatto il giro dei social. Oltre alla scossa 6.2, la città ha tremato anche per movimenti tellurici di diversi gradi variabili tra il 5.9 e il 4. 

Queste scosse non hanno causato feriti né crolli o danni alle infrastrutture, ma hanno spinto buona parte della popolazione a scendere in strada e suggerito la chiusura delle scuole e la sospensione dei corsi universitari. Il ministro degli Interni ha reso noto che la protezione civile e le forze di sicurezza hanno attivato i protocolli di massima allerta.

Tuttavia, ci sono stati alcuni feriti, molti dei quali finiti in ospedale: si tratta di 151 persone che nel panico si sono lanciate in strada dalla finestra o dal balcone di casa. A questo proposito, le autorità turche hanno emesso un avviso chiedendo ai cittadini di rispettare i protocolli di sicurezza ed evitare gesti avventati e pericolosi. 

Il ministero dell’Istruzione turco ha inoltre annunciato che nelle giornate del 24 e 25 aprile le scuole e università della città di Istanbul rimarranno chiuse. Una decisione presa di concerto con la protezione civile Afad. La prefettura ha annunciato che a rimanere a casa saranno non solo gli studenti, ma anche funzionari pubblici, con l’esclusione di addetti a sanità e sicurezza, madri con figli minori di 10 anni, portatori di handicap e donne in attesa.