ROMA - Oltre mezzo milione di lavoratrici e lavoratori, pensionati e cittadini hanno partecipato alle oltre cinquanta manifestazioni organizzate sul territorio nazionale, a sostegno dello sciopero generale proclamato dalla Cgil per l’intera giornata di oggi, che ha interessato tutti i settori, pubblici e privati.  

L’azione di protesta è stata indetta contro una Legge di Bilancio ritenuta “ingiusta e dannosa”. L’adesione media nazionale allo sciopero generale, secondo i dati finora pervenuti dal sindacato, si attesta intorno al 68%. 

La manifestazione con la maggiore affluenza si è registrata a Firenze, dove il corteo – concluso dall’intervento del segretario generale Maurizio Landini – ha visto la partecipazione di circa 100 mila persone. 

Al concentramento di Milano a Porta Genova, il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, ha sottolineato: “Stiamo scioperando per tutti i lavoratori e tutti i sindacati che oggi non scioperano. È una questione di dignità per tutte le organizzazioni sindacali, perché dobbiamo poterci sedere al tavolo con il governo per discutere di manovra e dare voce ai lavoratori”. 

Dalle piazze, i leader sindacali hanno ribadito le ragioni della mobilitazione, riassumendo la Manovra in due elementi cruciali ritenuti inaccettabili. Christian Ferrari, segretario nazionale della Cgil, intervenuto a margine della manifestazione regionale di Bari, ha spiegato: “Non ci convince una manovra che si può riassumere attorno a due pilastri. Il primo è l’austerità, si continuano a tagliare la sanità, l’istruzione, previdenza e i salari che non vengono sostenuti. Poi c’è la corsa al riarmo”. 

Ferrari ha definito “folle” prevedere tagli sui servizi essenziali e destinare invece 23 miliardi di risorse fresche alle armi nel prossimo triennio. “Noi abbiamo bisogno di finanziare una sanità che sta implodendo, abbiamo bisogno di alzare le pensioni e i salari che sono stati drammaticamente tagliati da anni di inflazione”. Ha anche denunciato il “drenaggio fiscale” che indebolisce ulteriormente lavoratori e pensionati. 

L’obiettivo è “tenere insieme l’impegno per la pace con le nostre rivendicazioni economiche e sociali”, ha aggiunto Ferrari, ricordando che “175mila ragazzi negli ultimi tre anni sono emigrati dal Mezzogiorno in cerca di un lavoro dignitoso. A questi non si può proporre la leva obbligatoria, non si può proporre l’austerità, non si può proporre una corsa al riarmo, ma condizioni di vita e di lavoro più decenti”. 

Nel suo intervento a Firenze, prima del comizio conclusivo, Maurizio Landini ha duramente attaccato il governo: “Dobbiamo far parlare il Paese reale, perché dobbiamo raccontare quel che succede: qui siamo ormai a un regime, ci raccontano un Paese che non c’è, ci raccontano una quantità di balle, che tutto va bene, tutto sta funzionando. Non è così”. 

Lo sciopero ha impattato il trasporto pubblico locale (bus, metro e tram) per 24 ore nel rispetto delle fasce di garanzia. Per le ferrovie, lo stop del personale è previsto da mezzanotte alle 21 di domani, con la garanzia dei treni a lunga percorrenza e di quelli programmati nelle fasce orarie 6-9 e 18-21 per il trasporto regionale. I voli aerei sono invece regolari, poiché uno sciopero per il settore è stato proclamato per il 17. 

Il Governo ha minimizzato l’impatto della mobilitazione, difendendo le scelte economiche. Il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, ha affermato ad Agorà che “lo sciopero di oggi dimostra l’isolamento della CGIL. Risulta ai più evidentemente incomprensibile scioperare giusto ora che l’occupazione raggiunge livelli record e il Governo Meloni si è ulteriormente impegnato con la manovra a stanziare ben 1,1 miliardo di euro solo per limitare l’adeguamento delle pensioni all’aspettativa di vita”. 

Montaruli ha respinto l’accusa di austerità, definendo l’azione di governo “un rigore responsabile” sui conti. Ha anche evidenziato l’aumento del 9,7% di risorse in Manovra per i giovani e la restituzione della prospettiva di un lavoro. 

Da parte sua, il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha visitato la centrale operativa delle Ferrovie dello Stato. Una nota del ministero ha comunicato che, “fortunatamente, i dati sono incoraggianti e i disagi molto limitati”, ringraziando il personale del gruppo Fs operativo.