ROMA - Oggi l’Italia è scesa in piazza contro l’invasione di Gaza e a sostegno della Global Sumud Flotilla, con manifestazioni e presidi in circa ottanta città, in occasione dello sciopero proclamato dai sindacati di base.  

A Milano, in particolare, la protesta è degenerata in scontri alla Stazione Centrale, dove alcuni partecipanti hanno danneggiato infrastrutture e arredi urbani e si sono scontrati con le forze dell’ordine per diverse ore.  

Blocchi e rallentamenti si sono registrati anche sulla tangenziale di Roma e sull’autostrada nei pressi di Bologna, temporaneamente occupata dai manifestanti. 

I cortei hanno attraversato Pisa, Palermo, Bologna, Firenze, Cagliari e Bari, dove la mobilitazione è arrivata fin sotto il consolato israeliano. A Torino, alcuni manifestanti hanno occupato i binari ferroviari per un paio d’ore, causando ritardi e disagi alla circolazione dei treni. 

A Genova, nonostante la pioggia battente, centinaia di persone hanno bloccato i varchi portuali di San Benigno e via Albertazzi. Studenti, insegnanti e cittadini hanno partecipato a tre cortei distinti che hanno raggiunto il porto, dove le operazioni sono state sospese. 

Francesco Staccioli dell’Usb ha dichiarato che il capoluogo ligure “è l’epicentro di una mobilitazione nazionale, di un movimento che si è messo in moto. Ora vogliamo vedere se ci sono le condizioni per fare uno sciopero permanente che riguardi tutte le merci provenienti o dirette a Israele”. 

A Napoli manifestazioni e presidi si sono svolti in piazza Mancini e nell’area dell’ex Base Nato a Bagnoli, con la partecipazione di studenti, sindacati e movimenti politici. Durante il corteo, alcuni attivisti hanno compiuto azioni simboliche contro il governo italiano e le sue politiche a favore di Israele, bruciando le foto di Giorgia Meloni e Benjamin Netanyahu. 

Le autorità e i principali esponenti politici hanno condannato gli episodi di violenza. Meloni ha scritto: “Indegne le immagini che arrivano da Milano. Violenze e distruzioni che nulla hanno a che vedere con la solidarietà e che non cambieranno di una virgola la vita delle persone a Gaza”. 

Anche il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è intervenuto affermando che “non è con la violenza, aggredendo le forze della ordine, bloccando autostrade, stazioni e porti che si aiuta la popolazione civile palestinese”. 

Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno parlato di “una grande mobilitazione che ha attraversato l’Italia, contro il genocidio del popolo palestinese, la deportazione, la pulizia etnica e i crimini di guerra”. 

Sulla stessa linea, la segretaria del Pd Elly Schlein ha messo in guardia dal rischio che “la violenza di qualche centinaio di manifestanti copra le decine di migliaia che oggi in tutto il Paese hanno manifestato pacificamente per Gaza”. 

Anche il presidente del M5S Giuseppe Conte ha insistito sul valore della protesta: “Migliaia di cittadini sono scesi in piazza per dire ‘stop al genocidio’. Condanniamo con fermezza i fatti di violenza e siamo solidali con gli agenti feriti, ma il governo si concentri sul grido diffuso a favore dello stop al genocidio”.