LA PAZ - La Bolivia è scossa da violente proteste a seguito dell'esclusione di Evo Morales dalle elezioni presidenziali, previste per agosto 2025.  

Il Tribunale Costituzionale ha confermato l’ineleggibilità di Morales, basandosi sul limite di due mandati presidenziali e un massimo di dieci anni al potere, già superati dall’ex leader. 

In risposta, migliaia di sostenitori dell’ex presidente hanno organizzato manifestazioni a La Paz, chiedendo il suo reintegro come candidato.  

Le proteste, che hanno coinvolto anche coltivatori di coca, sono degenerate in scontri con la polizia, che ha utilizzato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla. 

Morales, che non ha partecipato alle manifestazioni, si trova attualmente in una località remota, protetto da sostenitori, per evitare un mandato di arresto emesso contro di lui per presunti reati di tratta di esseri umani e abuso di minori, accuse che l’ex presidente respinge come casi di lawfare, cioè l’utilizzo di cause penali montate ad hoc per escludere un avversario dalla scena politica. 

La situazione evidenzia le profonde divisioni all’interno del Movimento al Socialismo (Mas), il partito di governo, e una crescente instabilità politica in un Paese già colpito da una grave crisi economica.