Alla conclusione della riunione di ieri del Consiglio intergovernativo, Scott Morrison ha definito tali voci come palesemente false, aggiungendo che i rivenditori che avessero continuato a diffonderle sarebbero stati deferiti alla ACCC, l’organismo a tutela dei consumatori.
 
“Il governo federale, tramite il Dipartimento di Sanità, sta provvedendo a segnalare alla Australian Competition and Consumer Commission le affermazioni false diffuse a proposito di requisizioni di partite di test antigenici rapidi. Queste affermazioni sono del tutto infondate”, ha affermato Morrison.

Greg Hunt, ministro della Sanità, ha ipotizzato lo scenario in cui le rivendite accampino tale scusa non essendo in grado di far fronte all’impegno preso con la clientela, alla quale avevano promesso che i test rapidi sarebbero stati disponibili entro una certa data.

In vero, la voce di tale presunta requisizione in corso da parte del governo federale sarebbe stata corroborata dal ministro per i Trasporti del Queensland, Mark Baley, che sostiene che il governo federale abbia requisito una partita di 34mila confezioni del test destinata a Queensland Rail.

Versione dei fatti che era stata avallata anche da Steven Miles, vice premier del Queensland, che aveva affermato che i test stanno sono "intercettati e dirottati al governo federale".

Questa mattina Greg Hunt, ai microfoni di ABC Radio, ha commentato: "Tutti sono a conoscenza del fatto che i reclami avanzati dal Queensland erano falsi. È straordinario che un ministro di un qualsiasi governo possa rendersi partecipe di un raggiro del genere. I casi sono due, o non hanno fatto il lavoro di verifica per determinarne la veridicità (delle voci), o hanno fatto una dichiarazione deliberata".

A riguardo il governo federale ha proceduto ad incaricare l’organo di controllo (ACCC) di avviare un’inchiesta.

Nello stesso ambito è in corso un'ulteriore inchiesta, condotta dalla Australian Federal Police, dopo che parecchi punti vendita sono stati segnalati dai governi del New South Wales e del Queensland per aver approfittato della attuale difficoltà di reperimento vendendo a prezzo maggiorato le confezioni del test rapido antigenico.