ROMA - Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha richiamato l’attenzione sul rischio di un ritorno a un clima simile a quello degli anni Settanta, segnato da violenza politica e terrorismo. In un’intervista pubblicata su Avvenire, Crosetto aveva parlato di un’aria “pesante e irragionevole”, paventando il pericolo di “Brigate Rosse 4.0” alimentate da odio ideologico crescente.

Poche ore dopo, a Marina di Pietrasanta, è comparsa una scritta minacciosa: “spara a Giorgia”, accompagnata dalla sigla “Br” e da una stella a cinque punte. Un gesto ritenuto poco credibile sul piano dell’autenticità, ma non per questo sottovalutato, perché riconduce immediatamente all’allarme lanciato dal ministro e all’attenzione sulle derive violente del dibattito pubblico.

La reazione politica è stata immediata. Fratelli d’Italia ha espresso una solidarietà definita “piena e compatta” alla presidente del Consiglio, seguita dalle prese di posizione di Lega, Forza Italia, Noi Moderati ed esponenti del governo, incluso lo stesso Crosetto.

Il partito della presidente del Consiglio accusa la sinistra di alimentare un “linguaggio di odio” che potrebbe incoraggiare estremismi. Deputati e membri dell’esecutivo sollecitano una condanna trasversale e un generale abbassamento dei toni.

Anche in Forza Italia il capogruppo Paolo Barelli ha invoca una risposta unanime, mentre il presidente dei senatori Maurizio Gasparri ha sottolineato la necessità di non minimizzare segnali che potrebbero preludere a nuove forme di violenza politica.