Il secondo appuntamento dell’anno per Opera Australia, che segue l’apertura della stagione lirica con il Rigoletto di Giuseppe Verdi, è in calendario per martedì 14 maggio presso l’Arts Centre, con la prima di Così fan tutte.
 Quest’opera, interamente in lingua italiana, è l’ultima, in ordine di composizione, dopo Le nozze di Figaro e il Don Giovanni, della Trilogia nata dalla collaborazione tra il genio di Salisburgo e il librettista Lorenzo Da Ponte. 
In seguito al clamoroso successo delle altre due opere, infatti, l’imperatore Giuseppe II d’Asburgo, accanito sostenitore e da sempre entusiasta del lavoro del compositore, commissionò a Mozart l’opera Così fan tutte, che venne messa in scena e diretta dallo stesso maestro il 26 gennaio 1790 al  Burgtheater di Vienna.
L’opera in arrivo a Melbourne  vede alla regia teatrale lo scozzese David McVicar, e alla direzione d’orchestra Keri-Lynn Wilson; Sir McVicar ha prodotto lo spettacolo nel 2016 e oggi è compito di Andy Morton, revival director, quello di ‘riportarlo in vita’: “Ho assistito personalmente David nella produzione originale e oggi con Opera Australia è mio dovere assicurarmi che lo spirito della produzione originale resti immacolato. Nell’allestimento australiano ci sono nuovi artisti, che possono avere diversi punti di vista e il mio compito è anche lasciare spazio ai cambiamenti senza però tradire il lavoro originale”, ha raccontato Andy Morton in un’intervista concessa al giornale. 
La trama del capolavoro di Mozart è un classico intreccio amoroso: i due protagonisti sono innamorati di due donne, Dorabella e Fiordiligi, della cui fedeltà si dichiarano assolutamente certi. Allo stesso modo sono certe le dame nei confronti dei cavalieri, loro futuri sposi. A turbare questo equilibrio interviene Don Alfonso, il quale vuole dimostrare che “La fede delle femmine è come l’araba fenice: che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa”. 
Di qui la scommessa tra i due uomini e Don Alfonso per provare ai due amici che le loro fidanzate non siano diverse dalle altre donne. I due amanti fingono la partenza per la guerra, momento della famosa aria Soave sia il vento, preghiera che le due fanciulle, in compagnia del filosofo Don Alfonso, fanno alle forze della natura affinché la barca su cui viaggiano i loro amanti “abbia prospero corso”. 
In realtà i due traggono in inganno le fanciulle e si presentano mascherati come due lontani amici albanesi di Don Alfonso, Tizio e Sempronio, e corteggiano l’uno la dama dell’altro. Le dame a loro volta, sebbene riluttanti all’inizio, successivamente cadono spinte dalla cameriera Despina.
“Quello della regia è un lavoro molto delicato in quest’opera perché se non si rappresenta correttamente;  può essere intesa come un’opera misogina, quando in realtà basta conoscerla bene per capire che la sua amarezza riguarda i rapporti umani in assoluto, a prescindere dai generi. Questa produzione porta alla luce tutti gli aspetti più oscuri dell’opera di Mozart”, ha spiegato Andy Morton.
Attraverso la storia di due coppie che si scambiano i partner dentro una partita di travestimenti che porterà alla luce la loro capacità di mentire e tradire, l’opera ha un’essenza triste,  nonostante le sue varie situazioni comiche o buffe. Si ride, certo, ma stando in bilico su un abisso di malinconia. 
L’iniziativa Opera for One, pensata per chi non avesse un’accompagnatore per la serata, è disponibile per la stagione lirica di Opera Australia.
Per info: www.artscentremelbourne.com.au/ 
ROBERTA VITIELLO