ROMA - Sul federalismo “parto da un approccio completamente diverso dal suo, per lei è fonte di maggiore spesa, per me è l’introduzione del principio di responsabilità in ogni livello e quindi efficienza e risparmio di spesa”, così il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha risposto nell’Aula del Senato all’interpellanza del capogruppo dei Dem al Senato, Francesco Boccia.

“Condivido però con lei - ha continuato Giorgetti - che le regioni, in particolare del Mezzogiorno, hanno necessità di più scuola e sanità e, aggiungerei, più buona scuola e più buona sanità e forse l’autonomia differenziata glielo potrà garantire”. 

Riferendosi all’impatto sui conti pubblici derivante dall’attuazione della riforma dell’autonomia differenziata, Giorgetti ha voluto evidenziare che “la normativa vigente salvaguardia l’assenza di ricadute negative per la finanza pubblica dalla legislazione sull’autonomia differenziata”. 

Francesco Boccia, da parte sua ha fatto notare che il ministro dell’Economia “rispondeva a tutte le opposizioni unite, perché c’è un coordinamento molto forte sulle Autonomie di tutte le opposizioni e il ministro Giancarlo Giorgetti ci ha detto purtroppo una verità e una bugia”. La verità, secondo Boccia risiederebbe nel fatto che “non ci sono risorse”, aggiungendo che questo decreto, se dovesse andare avanti, rischierebbe di “spaccare l’Italia in 20 piccoli staterelli”.

“La bugia – ha proseguito il Senatore del Pd – è che non incide sui conti dello Stato. Noi siamo già in procedura d’infrazione a Bruxelles e il piano settennale da loro concordato non prevedeva l’Autonomia differenziata”. 

Vi sarebbe anche un’altra “bugia”, ha incalzato ancora Boccia che Giorgetti avrebbe detto a Luca Zaia: “Perché sulle materie che non riguardano i ‘livelli essenziali delle prestazioni’ (Lep), non essendoci risorse, Giorgetti immagina che si possa andare avanti dopo che arriveranno le risposte dai singoli ministeri, mi riferisco al Commercio estero, ai giudici di pace, al credito agrario, alle casse di risparmio, ma noi siamo convinti che quelle risposte dai singoli ministeri non arriveranno mai, perché senza risorse aggiuntive anche le materie non Lep non possono essere devolute”.

Ma il ministro dell’Economia, parlando della richiesta di autonomia del Veneto su alcune materie, ha detto che “il percorso prevede la ricognizione delle risorse strumentali correlate alle richieste stesse”, ed “è da escludere che le ulteriori richieste possano determinare situazioni di instabilità per la finanza pubblica, stante il vincolo legislativo” di trasferire le materie “nei limiti delle risorse finanziarie già destinate al loro esercizio nel territorio”.