Dal 18 al 24 novembre 2024, Sydney si è trasformata nel palcoscenico di una delle celebrazioni più sentite e attese dagli amanti della gastronomia italiana: la IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo. L’evento, promosso dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, si è concentrato quest’anno sul tema “Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione”, un omaggio al patrimonio gastronomico italiano che continua a influenzare e affascinare le culture culinarie di tutto il mondo. Organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura, dall’Agenzia ICE e dal consolato generale d’Italia in diverse città australiane, la manifestazione celebra non solo il cibo e il vino italiani, ma anche il profondo legame tra alimentazione, identità culturale e salute.
Tra gli eventi più significativi a Sydney, vi sono stati incontri con due ospiti d’eccezione: Viola Buitoni, chef e autrice di fama internazionale, ed Eleonora Marconi, enologa e ambasciatrice del vino italiano nel mondo. Entrambe hanno saputo portare alla ribalta la ricchezza della tradizione italiana reinterpretata in chiave moderna, catturando l’essenza della cucina mediterranea e del suo valore senza tempo.
Per Viola Buitoni, che vanta in famiglia una tradizione culinaria da diverse generazioni, nata a Perugia e trasferitasi negli Stati Uniti, la cucina non è semplicemente un’arte o una professione, ma un linguaggio. “Cucinare è come raccontare una storia, un atto che coinvolge i sensi e che connette le persone”, ha spiegato durante il nostro incontro. Nel suo libro Italy by Ingredient (Rizzoli, 2023), ogni ricetta è un capitolo di vita, un intreccio di memorie familiari e personali.
Buitoni ci ha regalato un aneddoto particolarmente commovente che riguarda il “pesto postumo”, una ricetta che rappresenta per lei un legame speciale con sua madre. “La mia mamma faceva un pesto delizioso, diverso ogni volta, con le erbe del suo giardino. Era una versione personale, non un pesto classico, ma sempre buonissimo. Un giorno, io e i miei fratelli eravamo a casa di mia madre, quando già non c era più, cercando di organizzare le cose, e a un certo punto abbiamo avuto fame. Abbiamo aperto il freezer e lì, come un regalo inatteso, c’era l’ultimo barattolo di pesto fatto da lei. Non ci siamo detti nulla: abbiamo messo l’acqua a bollire, cotto la pasta e mangiato quel pesto insieme, in silenzio, condividendo non solo il sapore, ma anche l’emozione di quel momento. Era come avere ancora nostra madre con noi”.
Questo episodio riflette perfettamente la filosofia di Buitoni: il cibo non è solo nutrimento, ma un mezzo potente per connettere le persone, evocare ricordi e trasmettere emozioni. Durante la Settimana della Cucina Italiana, Buitoni ha sottolineato che la cucina è un’esperienza multisensoriale e narrativa che si radica nelle tradizioni ma si apre al dialogo con il presente.
Ad accompagnarla in questo “viaggio culinario” anche Eleonora Marconi, enologa marchigiana con una carriera che si estende tra Italia e Australia, che ha portato agli eventi di Sydney la sua profonda conoscenza del vino e del suo legame con il territorio. “Il vino è molto più di una bevanda: è il racconto del territorio da cui proviene, un ponte tra la natura e l’uomo”, ha affermato. La sua passione per l’enologia nasce durante gli anni di formazione scolastica e si è sviluppata attraverso esperienze internazionali che l’hanno portata a esplorare le differenze tra l’approccio italiano e quello australiano alla produzione vinicola.
Marconi descrive il vino come una parte fondamentale della dieta mediterranea, un elemento di convivialità che invita alla moderazione e alla consapevolezza.
Con la partecipazione della Dante Alighieri Society di Sydney, la cena di mercoledì scorso presso il ristorante Machiavelli è stata uno degli eventi più emozionanti della Settimana della Cucina Italiana in città. La comunità italiana ha partecipato in massa, trasformando l’appuntamento in un’occasione di festa e condivisione. Il protagonista assoluto della serata è stato il Provolone Valpadana DOP, celebrato attraverso un menù ideato e realizzato da Domenico Stefanelli, chef del Machiavelli, e Viola Buitoni.
Il Provolone Valpadana è il frutto di una tradizione secolare nata nella Val Padana italiana. Il suo gusto unico, disponibile sia nella versione dolce che piccante, è il risultato di un processo produttivo che combina sapienza artigianale e qualità del territorio. Le pietanze hanno messo in risalto la versatilità di questo formaggio iconico, utilizzandolo come elemento centrale in ogni portata. L’evento è iniziato con un amuse-bouche creativo, tra cui polenta croccante con Provolone Valpadana DOP piccante e pane carasau con mousse di ricotta, fichi e miele. Le portate principali hanno esplorato il gusto raffinato del sopracitato formaggio in piatti come agnolotti con fonduta di Provolone Valpadana e saltimbocca di vitello ripieni di prosciutto e Provolone Valpadana, accompagnati da contorni di verdure di stagione. Il tutto è stato chiuso con dessert tradizionali come tiramisù e pannacotta, per concludere la serata con un tocco dolce.
Durante la cena, i partecipanti hanno potuto scoprire di più sul progetto “Original Profiles of Quality” (OPQ), una campagna promozionale volta a valorizzare questo prodotto d’eccellenza in Australia. Questo progetto, sostenuto dal Consorzio Tutela Provolone Valpadana e co-finanziato dall’Unione Europea, mira a educare consumatori e operatori del settore sulle qualità autentiche dei prodotti DOP, promuovendo valori come qualità, autenticità e tradizione. Il menù di mercoledì ha rappresentato un esempio tangibile di come il Provolone Valpadana DOP possa essere utilizzato in piatti moderni senza perdere il suo legame con le radici. I piatti, tutti pensati per esaltare le qualità uniche del formaggio, hanno offerto un’esperienza culinaria raffinata e autentica, combinata con i vini selezionati da Eleonora Marconi. La cena si è rivelata un viaggio nei sapori italiani, in cui tradizione e innovazione si sono fuse armoniosamente, creando un’atmosfera calda e conviviale che ha lasciato tutti i partecipanti entusiasti.
La Settimana della Cucina Italiana a Sydney è stata, anche quest’anno, un’occasione unica per celebrare la nostra gastronomia in un contesto internazionale. Con una vivace comunità italo-australiana, la città offre un terreno fertile per il dialogo tra tradizione e innovazione. Gli eventi organizzati quest’anno hanno messo in luce non solo l’eccellenza gastronomica, ma anche l’importanza delle relazioni interpersonali che si creano attorno a una tavola imbandita.
“C’è qualcosa di unico nella cucina italiana che unisce le generazioni e le culture”, ha spiegato Buitoni. Questo sentimento è stato condiviso anche da Marconi, che ha sottolineato come la cucina e il vino italiani abbiano la capacità di connettere le persone attraverso il tempo e lo spazio.
La IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo non è solo una celebrazione di ciò che è stato, ma anche una visione per il futuro. Attraverso le storie e le esperienze di Viola Buitoni ed Eleonora Marconi, abbiamo scoperto come la cucina e il vino italiani possano evolversi mantenendo intatto il loro cuore.
Gli eventi della settimana hanno offerto non solo piatti e vini eccellenti, ma anche momenti di riflessione sul valore della tradizione e sull’importanza di innovare per mantenere viva l’identità culturale italiana nel mondo. E Sydney, con il suo ricco patrimonio multiculturale, si è dimostrata ancora una volta un crocevia ideale per questo dialogo globale. Una lezione che continuerà a risuonare ben oltre i confini di questa settimana speciale.