Lo scorso 22 maggio, il Comitato di Coordinamento Italiano (CIC), nella sua storica sede a Stepney, ha organizzato una conferenza dal titolo ‘Prevenzione degli abusi sugli anziani’. 

L’obiettivo della presentazione è stato quello di sensibilizzare la comunità italo-australiana sul tema degli abusi che subiscono gli anziani e incoraggiare la segnalazione alle autorità competenti. 

Alla presentazione hanno partecipato circa 28 volontari e dipendenti di organizzazioni che forniscono assistenza agli anziani pensionati italo-australiani che non risiedono in case di cura o strutture residenziali. 

Presenti anche altre organizzazioni comunitarie di rappresentanza italo-australiane come Com.It.Es., Australia Donna, Radio Italiana 531, Nonna’s Cucina e il distretto di Norwood dell’associazione St Vincent De Paul, in qualità di organizzazioni consultive per la comunità più ampia. 

Ha partecipato anche Joe Scalzi, ex membro del Co.As.It., mentre come relatori, Silvio Iadarola, presidente del CIC, infermiere per la salute mentale in pensione, e Ada Scalzi, membro del Consiglio di amministrazione del CIC e procuratrice di Polizia in pensione della Polizia del South Australia. 

La presentazione si è svolta in due sessioni: la prima, presentata da Scalzi, ha parlato dei diversi tipi di abuso sugli anziani, delle conseguenze fisiche, dei segnali per riconoscerlo e delle statistiche generali all’interno della nostra comunità. 

Scalzi ha accennato al fatto che tutti hanno l’obbligo morale di segnalare alle autorità competenti qualsiasi violenza sugli anziani, e che questo fa parte della cura nell’assistenza. 

La seconda parte, condotta da Silvio Iadarola, ha parlato dei segnali di depressione e non solo che si possono osservare negli anziani a seguito di abusi continuativi. 

Il tema della presentazione è stato stimolante e ha spinto i partecipanti a riflettere su cosa possono fare per arginare il problema. 

Nel complesso, come emerso da un sondaggio, anche le informazioni più generali sulla depressione e sui sintomi che ne derivano sono state accolte positivamente dai partecipanti che hanno mostrato un genuino interesse per l’argomento e la volontà a impegnarsi nel contrastare il fenomeno preoccupante. 

I risultati del sondaggio hanno inoltre evidenziato che alcuni dei partecipanti non erano pienamente consapevoli dei segnali di abuso e depressione nella Terza età. 

Pertanto, le informazioni apprese li aiuteranno a identificare questi problemi nei loro ruoli futuri. 

Infatti, la conversazione generale che ne è seguita, si è incentrata sulla mancanza di risorse disponibili per monitorare e prevenire l’abuso sugli anziani, tra le fasce più vulnerabili e più numerose della società di oggi.