MELBOURNE - Il primo ministro Anthony Albanese ha preso parte alla commemorazione organizzata dalla comunità ebraica di Melbourne, mentre a Sydney il leader dell’opposizione Peter Dutton si è rivolto a 12mila persone.
Nei giorni scorsi i leader delle comunita ebraiche avevano condannato quella che da loro viene percepita come una crescita in Australia delll’antisemitismo.
Nonostante il parere contrario espresso dal primo ministro e dai premier statali, hanno avuto luogo nelle due capitali anche le manifestazioni filo-palestinesi.
A Melbourne il corteo pro-palestina si è snodato in silenzio da St Kilda Road per poi fermarsi di fronte alla scalinata del Parlamento.
I sostenitori hanno marciato al passo scandito da un unico tamburo, alcuni portando barelle a simbolizzare le vite dei palestinesi perse nella guerra in corso a Gaza.
Al municipio di Sydney, circa 500 manifestanti si sono radunati per una veglia in tributo delle vittime di Gaza e di Beirut sotto l’attento controllo del massiccio dispiegamento di forze dell’ordine.
A Vaucluse, quartiere orientale di Sydney, gli organizzatori hanno confermato che 12mila membri della comunità ebraica si sono uniti alla veglia.
Tra i presenti, il leader dell’opposizione federale Peter Dutton – che ha ricevuto un lungo applauso – e il ministro della Sanità Mark Butler, il premier del NSW Chris Minns e il leader dell’opposizione statale Mark Speakman.
Nello stesso momento a Moorabbin, nel sud-est di Melbourne, Albanese, la premier Jacinta Allan e il leader dell’opposizione John Pesutto hanno preso parte al raduno della comunità ebraica rendendo omaggio alle vittime.
A Lakemba, Sydney sud-ovest, mille membri della comunità hanno affollato la moschea locale in un’altra veglia pro-Palestina.
I giornalisti presenti non hanno riscontrato la presenza di simboli inneggianti all’odio o di incitazione alla violenza in nessuna delle manifestazioni di ieri, 7 ottobre.
In questa data, l’anno scorso, i militanti guidati da Hamas avevano attraversato il confine israeliano attaccando diversi obiettivi come piccoli insediamenti e gli spettatori di un concerto, uccidendo almeno 1.200 persone per lo più civili. Altre 240 persone furono prese in ostaggio e molti di loro sono ancora nelle mani dei terroristi di Hamas.
La reazione israeliana si era concretizzata nell’invasione di Gaza e nella caccia ai militanti di Hamas con attacchi aerei e operazioni di terra che hanno devastato la Striscia e ucciso, secondo i dati forniti dalle autorità palestinesi, più di 41mila persone.
Il primo ministro Anthony Albanese ha rilasciato una dichiarazione per commemorare l’anniversario degli attentati.
“Il 7 ottobre è un giorno che porta con sé un dolore terribile. Oltre 1200 israeliani innocenti morirono: la più grande perdita di vite umane in un singolo giorno dall’Olocausto. Condanniamo inequivocabilmente le azioni di Hamas di quel giorno”.
Albanese ha anche condannato le manifestazioni di antisemitismo.
“Condanniamo inequivocabilmente ogni pregiudizio e odio. Non c’è posto in Australia per la discriminazione contro le persone di qualsiasi fede”.