ROMA - Anche la prostituzione e le attività di escort hanno un proprio codice del fisco, meglio noto come Ateco, secondo quanto risulta dalla nuova classificazione sviluppata dall’Istat, in vigore da gennaio e che ha iniziato ad essere utilizzata dal 1° aprile. 

È il sistema di classificazione utilizzato per identificare in modo univoco le attività economiche delle imprese e dei liberi professionisti 

Alla divisione 96, che è stata completamente ristrutturata prevedendo nuovi gruppi e nuove classi, spunta infatti il codice 96.99.92 relativo a “Servizi di incontro ed eventi simili”, che ricomprende “attività connesse alla vita sociale, ad esempio attività di accompagnatori e di accompagnatrici (escort)”, oltre ad agenzie di incontro e matrimoniali. 

La senatrice Alessandra Maiorino, vicecapogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro Urso in merito.  

Secondo la parlamentare, la classificazione rischia di entrare in rotta di collisione con le norme in vigore: se la prostituzione in sé non costituisce reato, lo sono invece il favoreggiamento, lo sfruttamento e l’induzione, attività che – sostiene Maiorino – verrebbero di fatto legittimate fiscalmente. 

“Chi ha deciso di inserire queste attività tra quelle regolarmente registrabili?”, si chiede la senatrice, che definisce la situazione una “zona grigia” suscettibile di alimentare circuiti illeciti come la tratta di esseri umani. Da qui la richiesta di chiarimenti urgenti al governo su una scelta definita “in aperto contrasto con la legge”.