Entusiasta del ritorno, incuriosito dalla musica di oggi e dal nuovo cantautorato, sereno al giro di boa dei sessant’anni con nuovo look, pronto ad accogliere il suo pubblico e ricondurlo anche agli anni ‘90 strizzando l’occhio all’elettronica e al digitale. Marco Masini si è presentato così, in occasione dell’uscita di “10 Amori”, il suo nuovo album, un lavoro che arriva dopo sette anni. “Ma il look, in realtà, forse è la cosa che è cambiata meno - ha raccontato -. La verità è che sette anni sono una vera e propria eternità. Il mondo gira e ti accorgi che hai punti nuovi di riferimento, dal punto di vista umano e professionale. Tanti angoli da scoprire. Sono cambiate tante cose e questo album, ‘10 Amori’, le racconta attraverso il tema che ho più caro – l’amore, appunto”.

Ecco, perché “10 Amori”? “Gli amori della vita sono tantissimi - ha spiegato Masini - avevo voglia di raccontarne 10 che penso abbiano condizionato la mia vita e quella di altri uomini cresciuti negli anni ‘90. Ho cercato di rappresentare anche la crudezza con parametri diversi che si avvicinano all’evoluzione della musica e dell’uomo”. C’è un brano, “Due fidanzati”, un amore che oggi rappresenta una sorta di araba fenice: “Sì. Sono due fidanzati degli anni ‘30. Cose che si vedono per caso - ha detto il cantautore - e che non puoi non raccontarle. Li ho collegati a mio padre e mia madre che si sono amati finché lei non è scomparsa. Ho visto la scena di due anziani che si tenevano per mano, in centro a Milano. Prendevano un cappuccino. Non potevo non raccontarlo. È stata una scena che mi ha tanto intenerito. Mi ha commosso vedere come si guardavano negli occhi, allo stesso modo di come io, guardavo la mia prima ragazza. Descrivi questa scena e ti domandi come possa l’amore essere cosi forte. E ti chiedi come fare per riuscire a proteggere queste due anime dai cambiamenti”. “Questo amore cosi forte resiste - ha aggiunto - impermeabilizza tutto e ti dà la possibilità di amare la persona per sempre”. Attraverso la forza della canzone... “Credo che il compito di un cantautore sia cercare punti in cui si identifica la gente. La canzone pop ha il dovere di riunire le generazioni e i popoli e dare voce a tutti”.

Masini ha compiuto 60 anni. “Cosa mi auguro? Di pormi davanti alla vita con grande curiosità. Non sai mai cosa ti offre la vita. Anche le cose che all’inizio che ti sembravano sbagliate se vai a scavare hanno qualcosa di buono, quel qualcosa che poi ti regala ossigeno. Se resti un nostalgico o malinconico rischi di invecchiare in una bolla che ti protegge e non ti dà la possibilità di vivere”.

Il repertorio del cantante e pianista fiorentino vanta classici della musica italiana, tra cui “Ci vorrebbe il mare”, “Perché lo fai”, “T’innamorerai”, scritti con Giancarlo Bigazzi che lo ha lanciato artisticamente. Ha vinto il Festival di Sanremo 2004 con “L’uomo volante”, mentre nel 1990 si è aggiudicato la vittoria nella categoria Novità con “Disperato”. In carriera ha venduto oltre sette milioni di copie in tutto il mondo.

Uno sguardo alla musica di oggi, al nuovo cantautorato, Fulminacci, Calcutta...: “A me piace la musica in generale non faccio differenze di tempi e generi. Sono cresciuto con il classico, sono arrivato a otto anni e poi ho iniziato a fare musica moderna nelle band e sale da ballo. Ascolto tutto quello che riguarda la mia formazione, come Emerson, Lake & Palmer, fino ai Coldplay, a Post Malone, Fulminacci, Lazza. Tutto quello che considero bello. Oggi mi piacciono tante cose. Trovo, naturalmente, che ci siano cose minori rispetto a quello che posso sentire. Ma questo succedeva anche ieri, c’erano infatti canzoni belle e brutte. Anche a me può succedere di scrivere cose inutili e cose gradevoli. Succede sempre, indipendentemente dalle possibilità che ti dà oggi l’elettronica e che ti darà in futuro l’algoritmo dell’intelligenza artificiale”. 

Il futuro della musica? “Non si vede - ha osservato Masini -. Impossibile. Accontentiamoci del presente. Io credo molto nella musica italiana. Continuo a scrivere canzoni e come me lo fanno tanti giovani che hanno davanti a loro un futuro incredibile. La musica ha la possibilità di arrivare a tutti. Cambia insieme ai tempi, al mercato, ai sentimenti, alla comunicazione, al digitale, alle piattaforme. Un cambiamento concatenato, continuo che porta sempre qualcosa di nuovo. Sono curioso di alzarmi al mattino per vedere cosa c’è di nuovo”.

Alla pubblicazione dell’album segue il tour, tre date già annunciate per il 2025. “Provo tanto entusiasmo e curiosità e tanta voglia di riportare tutti coloro che verranno a cantare con me, agli anni ‘90 rivisti oggi e digitalizzatati. Voglio portare alcune cose di quegli anni - ha concluso -, ripercorrere 35 anni di storie, ma con punti di riferimento precisi di quel tempo per poter ritornare a quei tempi. Si tratterà solamente di chiudere gli occhi e tornare un po’ indietro”.