PISA - L’ipotesi di una sfida. Una gara a chi faceva l’acrobazia più rischiosa rigorosamente ripresa dalle telecamere per acchiappare like sui social. Un maledetto gioco trasformatosi in tragedia in un parcheggio di periferia.
È finita così la vita di Jacopo e Leonardo, due ragazzini pisani di 17 e 16 anni. E ora un’intera comunità piange i due giovani. Jacopo Gambini, 17 anni, e Leonardo Renzoni, 16, erano in sella alle rispettive motociclette, nel parcheggio a 300 metri dall’Ikea alla periferia sud del capoluogo toscano. I due giovanissimi erano appassionati di motori, di motociclette in particolare: i loro profili social sono pieni zeppi di foto e video che documentano la loro passione.
A un certo punto, per cause che dovranno essere chiarite dagli inquirenti della Procura dei minori di Firenze, si sono scontrati. Iacopo è morto subito, Leonardo in ospedale, dopo quasi due giorni di sofferenza. E ora il sospetto di investigatori e inquirenti è che dietro l’incidente ci sia un gioco pericoloso, una sfida a mostrare delle abilità.
La ricostruzione della dinamica, e l’analisi dei telefonini dei ragazzi, permetterà di capire con certezza cosa sia accaduto di preciso. Perché al momento non è ancora chiaro: il piazzale dov’è avvenuto lo scontro fatale è una specie di parcheggio in mezzo ai capannoni di una zona artigianale a ridosso dell’Aurelia, a sud di Pisa. Tra lo store dell’Ikea e i cantieri navali che si affacciano sul canale dei Navicelli.
L’indagine è condotta dalla polizia municipale, alla quale la Procura ha chiesto di setacciare i social e i telefonini delle vittime, oltre a sequestrare i mezzi incidentati. Si cercano in zona anche telecamere che possano avere ripreso qualcosa di utile per gli investigatori.
Per ora ci sono solo sospetti, niente di più. I due adolescenti lasciano le famiglie straziate e tantissimi amici sconvolti dal lutto: improvviso e inaccettabile a questa età. Jacopo frequentava l’Itis “Leonardo da Vinci-Fascetti” e Leonardo il liceo scientifico “Buonarroti”.
In entrambe le scuole i compagni hanno affisso striscioni per ricordare gli amici scomparsi. La famiglia di Renzoni ha autorizzato, con il nulla osta della magistratura, l’espianto degli organi che aiuteranno altri bambini e ragazzi (vista l’età della vittima saranno destinati al circuito pediatrico). L’autopsia disposta dalla Procura minorile su entrambi i corpi proverà a dare risposte per la doppia tragedia.