FERRARA - Alla guida di una ruspa, il vicesindaco ferrarese guidò lo sgombero di un campo nomadi. Sei anni dopo, per quei fatti, Nicola “Naomo” Lodi, attualmente senza incarichi istituzionali, è stato condannato a sette mesi di reclusione per deposito non autorizzato di rifiuti pericolosi e non, e per l’usurpazione di pubbliche funzioni.
I fatti avvennero il 2 ottobre 2019. Pochi mesi prima Lodi, attivista storico della Lega di Ferrara, era stato uno dei protagonisti della storica vittoria del centrodestra in una città che era sempre stata governata dalla sinistra. Alan Fabbri (che poi nel 2024 ha ottenuto il secondo mandato al primo turno) divenne sindaco e Lodi, grazie anche a una valanga di preferenze, diventò suo vice. Quello che i giornali ferraresi hanno definito il “Ruspa show”, fu uno dei primi atti a forte caratterizzazione politica del nuovo corso leghista ferrarese. Ma non solo: di fatto segnò l’avvio di una tesissima campagna elettorale che di lì a pochi mesi portò Matteo Salvini, con la candidata Lucia Borgonzoni, a dare l’assalto al bersaglio grosso della roccaforte della sinistra, ovvero la presidenza della Regione Emilia-Romagna, che però restò saldamente nelle mani di Stefano Bonaccini.
Lodi è stato condannato a causa dei rifiuti risultanti dalle attività di abbattimento delle casette, e per l’usurpazione di pubbliche funzioni per aver, in qualche modo, “scavalcato” il dirigente del settore Opere pubbliche nell’allestimento di quello che, di fatto, fu un cantiere. La giudice ha dichiarato invece estinto per prescrizione l’altro reato contestato a Lodi, quello della mancata osservanza delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro: durante lo sgombero, con la ruspa in attività, l’area era accessibile a chiunque e la stampa venne invitata a partecipare e a documentare l’evento. Carlo Bergamasco, avvocato di Lodi, preannuncia l’appello. “L’esposto era partito per la ruspa - dice -. La condanna è per un fatto completamente diverso”.
Assolto, invece, Marco Sortini, titolare dell’omonima azienda che aveva fornito la ruspa. Durante il processo è emerso che lui non fosse mai stato coinvolto direttamente nella questione. “Condannano me - ha detto Lodi dopo la sentenza - ma il vero scandalo era il campo nomadi. Si tratta di un attacco politico, mascherato da questione ambientale e burocratica. Quello che i più chiamano ‘ruspa show’ lo rifarei domani mattina”.
Dopo le elezioni del 2024 Lodi non era stato confermato vicesindaco, ma era stato nominato assessore. Si è dimesso tre mesi fa, in seguito alla notifica del decreto di sospensione temporanea di diritto dalla carica, ai sensi della legge Severino, dopo la condanna di primo grado a due anni e 10 mesi per induzione indebita, a causa di presunte pressioni nei confronti della cooperativa Cidas. Il sindaco Fabbri ha comunque espresso la sua solidarietà al compagno di partito e si è detto “orgoglioso” dell’operazione dello sgombero del campo nomadi.