CITTÀ DEL MESSICO - Durante la conferenza stampa mattutina di oggi, la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha risposto a una domanda sull’estradizione di Andrés Roemer, ex diplomatico messicano detenuto in Israele dal 2023, accusato di abusi e molestie sessuali.  

Sheinbaum ha dichiarato che resta ancora soltanto “un tema” da risolvere, prima che l’estradizione possa concretizzarsi, ma ha espresso fiducia nel fatto che le autorità israeliane procederanno presto alla sua consegna. 

La presidente ha ricordato che il caso di Roemer è stato portato avanti da Ernestina Godoy presso la Procura Generale di Giustizia della Città del Messico, sottolineando la gravità delle accuse. “Si tratta di temi molto delicati e gravi”, ha affermato, ribadendo l’importanza della cooperazione tra i due Paesi per garantire giustizia. 

Sheinbaum ha colto l’occasione per menzionare anche la richiesta di estradizione ancora in sospeso di Tomás Zerón, ex direttore dell’Agenzia di indagine criminale della Procura Generale della Repubblica (Pgr), rifugiato in Israele e accusato di tortura e irregolarità nell’indagine sul caso Ayotzinapa. “Chiediamo che il governo israeliano non dimentichi nemmeno questo caso,” ha dichiarato. 

Nel frattempo, l’ambasciata di Israele in Messico ha reso noto che la Corte Suprema israeliana ha respinto l’ultimo ricorso presentato da Roemer per evitare l’estradizione.  

Già nel marzo 2024 l’ex diplomatico era stato dichiarato “estradabile”, ma si attende ancora la firma finale da parte del Ministro della Giustizia israeliano. Dopo la firma, Roemer avrà un’ultima possibilità di ricorso davanti alla Corte Suprema, che deciderà in via definitiva.