PERTH - Il disegno di legge sulla legalizzazione dell’eutanasia è stato approvato in via definitiva dal Parlamento del Western Australia dopo un lungo e controverso iter legislativo. La Camera bassa ha infatti votato a larga maggioranza in favore di tutti i 55 emendamenti introdotti dalla Camera alta nel corso della seduta fiume della scorsa settimana.
Secondo il governo, però, l’impianto della riforma non è mutato in modo sostanziale. L’accesso alla morte volontaria assistita sarà riservato solo alle persone malate terminali con un’aspettativa di vita inferiore ai sei mesi, 12 per le malattie neurovegetative. Il paziente dovrà fare due richieste orali e una scritta, che dovranno essere ratificate in modo indipendente da due diversi operatori sanitari. Il farmaco letale potrà essere scelto da un elenco approvato dalle autorità sanitarie, e potrà essere auto-somministrato oppure gestito da un medico. La legge diventerà effettivamente operativa solo tra 18 mesi, per dare tempo alle strutture sanitarie di prepararsi.
“Si tratta di un momento storico; abbiamo dimostrato di saper essere protagonisti nel guidare la nazione anche su importanti riforme sociali che rendono migliore la vita dei cittadini”, ha dichiarato il premier Mark McGowan. Il ministro della Sanità Roger Cook ha celebrato l’approvazione del disegno di legge con un intervento improntato alla riflessione: “Non è il momento di gioire, ma piuttosto di riflettere. E capire che abbiamo scelto la via della compassione e del diritto di scegliere come morire”.
Il parlamentare liberale della Camera alta Nick Goiran, dal canto suo, ha ribadito la sua opposizione alla normativa: “È la legge sull’eutanasia più pericolosa che sia mai stata approvata in Australia. A differenza della legge del Victoria, non esiste alcun requisito che renda obbligatorio l’intervento di un medico specialista, e l’auto-somministrazione del farmaco letale avviene senza supervisione”.