ROMA - La Camera ha approvato, con 155 voti a favoree 101 contrari, il dl bollette, su cui il governo aveva messo la fiducia.   

Ora, il testo si appresta a passare al Senato per la seconda lettura e un esame praticamente blindato, considerate le varie festività e ponti in calendario, e visto che il decreto scade il 29 aprile. 

Il testo base del decreto mette sul piatto un pacchetto da tre miliardi di aiuti contro il caro-energia, destinati a famiglie e imprese. In particolare, è previsto un contributo straordinario di 200 euro per chi ha un Isee fino a 25mila euro, che può salire a 500 per chi già riceve il bonus sociale (gli Isee fino a 9.530 euro). 

Vengono anche concessi due anni in più per cittadini e piccole attività vulnerabili per il passaggio al mercato libero. Arrivano inoltre 600 milioni destinati alle agevolazioni per la fornitura di luce e gas alle Pmi. Ai cosiddetti “energivori”, vengono anticipati i 600 milioni derivanti dalle aste Ets. 

L’esame parlamentare ha poi introdotto diverse novità: innanzitutto cambia il bonus elettrodomestici introdotto dalla manovra: il contributo fino al 30% della spesa - con tetto di 100 euro che sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro - non sarà erogato con il classico “click day”, ma direttamente con lo sconto in fattura.  

Arriva poi lo stop al pignoramento degli immobili per i soggetti vulnerabili (over 75, disabili, chi si trova in condizioni economiche svantaggiate o ha gravi problemi di salute), che non potrà essere attivata l’esecuzione immobiliare della prima casa per debiti condominiali inferiori ai 5.000 euro. Inoltre, i clienti vulnerabili del sistema a tutele graduali potranno essere inseriti nel mercato tutelato anche alla cessazione del 31 marzo 2027. 

È poi previsto un salvagente per le auto aziendali: i veicoli ordinati entro il 31 dicembre 2024 e “concessi in uso promiscuo dal primo gennaio 2025 al 30 giugno 2025”, saranno esclusi dal nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit introdotto dalla manovra.  

Previsti inoltre 10 milioni in più nel 2025 per l’erogazione di contributi a fondo perduto, per ridurre il costo dell’energia nelle piscine, e viene anche riconosciuta ufficialmente la figura del consulente per la gestione delle utenze, una sorta di “utility manager”.  

Superati, infine, gli ostacoli legati all’utilizzo del maggior gettito Iva, derivante dall’aumento del gas per gli eventuali nuovi interventi sulle bollette energetiche di famiglie e imprese: in attesa della riforma della legge di contabilità, l’utilizzo delle risorse sarà condizionato al parere delle commissioni parlamentari competenti sui profili finanziari.