TEL AVIV - Benjamin Netanyahu ha annunciato che il gabinetto di sicurezza ha accettato la proposta di un accordo di cessate il fuoco di 60 giorni in Libano, ma che Israele manterrà la “libertà di azione” se Hezbollah dovesse violarne i termini.  

“La durata del cessate il fuoco dipenderà da ciò che accadrà in Libano e manterremo la totale libertà di movimento”, ha detto in un’apparizione il primo ministro israeliano. Tre le ragioni addotte dal premier: concentrarsi sulla minaccia iraniana, permettere alle forze armate di riprendere fiato e assicurare il ritorno in patria degli ostaggi di Hamas a Gaza. 

Intanto, però, una serie di attacchi aerei israeliani ha colpito il centro di Beirut per la prima volta da due mesi. I media libanesi riportano che gli aerei hanno preso di mira il distretto di Nweiri in tre raid. Il primo è costato la vita a sette persone e ne ha ferite 37. Secondo il ministero della Salute è stata colpita anche l’area di Mazraa.  

Nel pomeriggio Israele ha lanciato un’ondata di attacchi aerei simultanei su 20 obiettivi a Dahiyeh, roccaforte di Hezbollah a sud di Beirut. Dopo aver emesso un insolito avviso di evacuazione per 20 edifici nella periferia meridionale della capitale libanese, una roccaforte di Hezbollah, l’Idf (Forze di difesa israeliane) ha affermato di aver colpito in due minuti tutti i 20 siti.I sette edifici presi di mira negli attacchi sono stati utilizzati da Hezbollah per la gestione e l’immagazzinamento di fondi, tra cui la sede centrale, i caveau e le filiali dell’associazione Al-Qard al-Hasan, utilizzata dal gruppo terroristico come una sorta di banca.