WASHINGTON - Jack Smith intende lasciare l’incarico prima che il Presidente eletto Donald Trump entri in carica e sta discutendo con i vertici del Dipartimento di Giustizia (DOJ) i dettagli per poter chiudere i procedimenti penali federali a carico del nuovo presidente. Lo ha riferito  un funzionario del DOJ a conoscenza delle trattative.

Trump ha minacciato di esautorare Smith, ma questi prevede di lasciare prima del suo insediamento. I colloqui tra Smith e i vertici del DOJ non riguardano solo i casi penali di Trump, ma anche il futuro degli altri imputati nel caso dei documenti riservati, il destino dell’ufficio del procuratore speciale e la gestione del suo budget e del personale.

Smith è tenuto a presentare un rapporto sul suo lavoro al procuratore generale Merrick Garland. Tuttavia, secondo fonti informate sui colloqui, non è chiaro se il processo di dimissioni sarà ritardato qualora fosse necessario sottoporre il rapporto all’intelligence per la sua approvazione.

Smith sta lavorando per completare il rapporto prima che Trump prenda il potere, dato che Garland dovrà approvarlo e decidere se renderlo pubblico, riferisce un funzionario del Dipartimento. Il New York Times ha riportato per primo i dettagli sui piani di dimissioni di Smith.

Trump e i suoi alleati hanno minacciato più volte di esautorare e perseguire il team di Smith. Come presidente, Trump gode di protezioni legali che non aveva come normale cittadino, inclusa una norma del DOJ che vieta l’incriminazione di un presidente in carica.

Prima di lasciare l’incarico, Smith dovrà stabilire come chiudere i due casi penali contro Trump. In Florida, ha presentato appello alla decisione del giudice Aileen Cannon di annullare il caso dei documenti riservati, mentre a Washington D.C. prosegue il caso riguardante la presunta cospirazione per ribaltare le elezioni del 2020.