In un’intervista al quotidiano The Australian, l’ambasciatore ad interim degli Stati Uniti a Canberra Mike Goldman, descrive come strategicamente opportuno un forward deploy, o dispiegamento avanzato in Australia, dato che le basi Usa a Guam e altrove nella regione sono ormai alla portata di missili cinesi.
Le tensioni geostrategiche richiedono una partnership di difesa innovativa tra Australia e Stati Uniti, inclusa la coproduzione di armi guidate ad alta precisione su suolo australiano, sostiene l’incaricato d’affari Goldman. Un gruppo di lavoro per la revisione della forza di posizione bilaterale, stabilito lo scorso anno in seguito ai colloqui bilaterali Ausmin, si è incontrato per la prima volta questo mese per discutere “un’ampia gamma di contingenze”, ha aggiunto.
Le dichiarazioni del diplomatico fanno seguito all’annuncio del governo Usa lo scorso anno di un contratto da 15 milioni di dollari per la costruzione di un trasportatore sotterraneo di armi e munizioni presso la base dell’aeronautica australiana di Tindal, a sud di Darwin nel nord del continente. La pista aerea della base è inoltre in via di estensione fino a 3,3 km per accettare aerei più grandi, inclusi i bombardieri B-52.
Gli Stati Uniti si preparano a trasferire attrezzature di difesa e munizioni nel nord dell’Australia, in linea con la revisione della posizione bilaterale di difesa, per meglio preparare alle crescenti minacce strategiche della Cina i tre alleati del patto di difesa Anzus, che include la Nuova Zelanda.