ROMA - Si riunisce nuovamente il Consiglio nazionale del Movimento 5 stelle, che il leader stellato Giuseppe Conte ha deciso di coinvolgere, “in fase consultiva”, nell’iter per la ridefinizione delle regole interne.  

La precedente riunione, convocata una settimana fa, si è conclusa senza nessuna deliberazione ed è servita solo a sancire l’avvio di una “road map”, per attuare le decisioni politiche e statutarie assunte nel voto del “processo costituente” del Movimento.  

Non tutte le indicazioni arrivate dagli iscritti sullo statuto o sul codice etico sono infatti automaticamente applicabili, anche se nei giorni scorsi è sparito il volto di Beppe Grillo dall’organigramma pubblicato sul sito ufficiale del Movimento.  

Fino alla settimana scorsa, infatti, era indicato come garante, benché la sua funzione sia stata abrogata dalla consultazione on line, votata e poi rivotata a larga maggioranza, su richiesta dello stesso fondatore, che aveva invitato senza successo gli iscritti a disertare le urne virtuali. 

Molto attesa è la formulazione che Conte dovrà proporre sulle regole per i mandati elettivi nelle istituzioni, un tema che influisce inevitabilmente anche sulla materia delle alleanze.  

Il limite rigido dei due mandati è stato definitivamente abolito, aprendo a nuove ipotesi. Tra queste, si valuta la possibilità di superare il limite per i sindaci e i presidenti di Regione o di derogare alle cariche parlamentari con una proposta motivata, da sottoporre al voto online della comunità.  

Inoltre, potrebbe essere concesso un terzo mandato parlamentare, a condizione che ci sia stata una pausa di cinque anni, equivalente a una legislatura. 

Nella riunione della scorsa settimana Conte si è limitato a indicare dei paletti: sì al superamento del “tetto” dei due mandati ma no a un “liberi tutti” che possa consentire agli eletti di accumulare mandati su mandati e “vivere di politica”. 

Fonti parlamentari qualificate dicono di non sapere se il leader del Movimento sia pronto a sciorinare di fronte al Consiglio nazionale una proposta organica per sciogliere tutti i nodi ancora in discussione. E osservano che, trattandosi di “fase consultiva” è probabile che si limiti a presentare le sue proposte all’organismo direttivo, per poi formalizzarle al Comitato di garanzia.  

Questo, eliminato Grillo, resta pur sempre in piedi come organo “terzo” rispetto alla direzione politica, in attesa di essere sostituito da un organismo anch’esso rivisto, secondo le indicazioni espresse nel voto degli iscritti.