Gli incendi boschivi sono diventati più frequenti e intensi a causa dell’aumento delle temperature e della siccità prolungata. Le ondate di calore sono sempre più estreme, mentre l’innalzamento del livello del mare e l’instabilità climatica hanno reso le alluvioni e le tempeste sempre più distruttive. Il cambiamento climatico sta minacciando gli ecosistemi, le popolazioni e le economie in tutto il mondo. Occorre agire in fretta, occorre agire tutti.

Il futuro della nostra Terra è in bilico, e la nostra risposta sarà la chiave per la sopravvivenza della vita così come la conosciamo. Cosa possiamo fare, dunque, per ripristinare – o, quantomeno, non sconvolgere ulteriormente - l’equilibrio terrestre? Quali sono gli strumenti di cui possiamo servirci per affrontare le tante sfide che già adesso stanno mettendo a dura prova la nostra quotidianità, scombussolandola, e che un giorno – e pensare che quel momento sia ancora lontano sarebbe ingenuo, oltre che profondamente egoistico – se non si inizia ad agire nel concreto e su larga scala, finirà col rendere superflua la nostra stessa presenza sul Pianeta? 

A rispondere a queste domande ci pensa il ‘Tools for After’, il Festival delle Idee pensato e organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne e che, proprio nella giornata di giovedì 14 settembre, ha aperto ufficialmente le sue porte al pubblico, portando l’innovazione e la creatività italiana Down Under, per mostrare le nostre risposte, i nostri strumenti, utili ad affrontare le sfide dell’era Antropocene e i cambiamenti derivanti dal forte e disastroso impatto dell’uomo sulla Terra. E lo fa proponendo soluzioni pensate e sviluppate da eclettiche personalità italiane in diversi campi: quello della letteratura, della scienza, del paesaggio, del design, dell’architettura, del cinema e del cibo.

La serata di inaugurazione ha avuto luogo nella suggestiva Town Hall di Fitzroy ed ha accolto centinaia e centinaia di visitatori che, tra un calice di prosecco e qualche tartina ben servita, hanno avuto modo di sperimentare il linguaggio artistico innovativo italiano esplorando alcune sezioni della mostra e gli ‘strumenti’ in esposizione. 

Tra questi, anche lo Spider Silk Violin, un violino realizzato con seta di ragno; la maschera Carapace Vidiam, che trasforma la struttura della testa in relazione ai sensi; la Skinbag, ovvero una borsa di pelle pensata per divenire, all’occorrenza, anche accessorio del corpo; e Albero, una poltrona dal design che richiama il profilo di un elemento naturale e realizzato con materiali biologici.

L’evento ha visto anche la partecipazione di ospiti illustri, nonché di coloro che “hanno reso il Tools for After realtà”, lavorando per mesi al progetto con passione e dedizione, supportandolo, credendo profondamente in ogni singolo tassello che lo compone e, per alcuni, anche viaggiando per oltre 14mila chilometri dall’Italia all’Australia per poter sostenere il Festival in prima linea e partecipare alle sue numerose attività. Si sono alternati sul palco, invitati dalla moderatrice Donna Demaio per ringraziamenti e piccoli interventi, la Console generale d’Italia a Melbourne, Hanna Pappalardo, il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Angelo Gioè, Bridgid O’Brien, consigliere dello Yarra City Council, l’amministratore delegato del Co.As.It., Marco Fedi, il curatore del Festival, Maurizio Corrado, e il professore del Corso in Ricerca e Innovazione alla Scuola d’Arte della RMIT University, Daniel Palmer.

Angelo Gioè, dopo aver ringraziato dovutamente tutte quelle persone che lo hanno “seguito in questa avventura”, ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a ideare il Tools for After e la sua filosofia, individuando, nell’approccio concreto e sostenibile, nell’immaginazione e nella creatività di talenti italiani, la chiave per affrontare un presente incerto e trasformarlo in un futuro migliore dove l’uomo collabora effettivamente con la natura per la coesistenza. 

“Questa non è la solita mostra del bel design italiano. Volevamo presentare oggetti e soluzioni innovative che, se da un punto di vista estetico potrebbero apparire inusuali, sono funzionali e necessari per un futuro più sostenibile”. 

Il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Melbourne ha poi offerto una panoramica della mostra, illustrando brevemente le diverse sezioni che la compongono e soffermandosi su alcuni progetti, come quello letterario che ha coinvolto alcuni scrittori e scienziati italiani e che è sfociato nella pubblicazione di un libro decisamente peculiare.

“Melbourne è una delle città più vivibili al mondo, concentrata sulla promozione dell’innovazione, fortemente dedita alla salvaguardia dell’ambiente, consapevole dei cambiamenti che stanno interessando tutto il Pianeta in questa nuova era dell’umanità, chiamata Antropocene”, ha commentato la Console generale per l’Italia, Hanna Pappalardo. 

“I problemi che riguardano il mondo richiedono l’attenzione di tutti, la cooperazione internazionale e uno sforzo collettivo. Spetta a noi difendere la nostra Terra, e la cultura è uno degli strumenti più potenti per promuovere un cambiamento reale. Ecco perché il Tools for After è così importante: si occupa di fornire conoscenza, di rispondere ad alcune delle domande che ci riguardano di più, il tutto offrendo delle vere e proprie soluzioni. Con questa esibizione, troverete delle idee per una quotidianità più sostenibile, e capirete che la creatività italiana non si esprime solamente attraverso la bellezza e la passione per il cibo, ma anche in soluzioni tecnologiche iper-innovative”. 

Marco Fedi, invece, si è concentrato sull’impegno del Co.As.It. nel supportare le iniziative volte alla promozione della lingua, della cultura e delle tradizioni italiane in Australia e nel mondo e di quanto il Tools for After, inserendosi in questo contesto, si faccia promotore di un cambiamento concreto, appellandosi alla creatività italiana. 

“Esploreremo un’infinità di possibilità che apriranno nuove strade alle future generazioni. L’umanità ha bisogno di un cambiamento urgente e, con questo Festival, stiamo proponendo delle soluzioni per quel cambiamento. Noi stessi siamo gli strumenti per il cambiamento”, ha commentato l’amministratore delegato del Co.As.It.

Il Tools for After si svolgerà fino al prossimo 20 ottobre. Per scoprire tutti gli appuntamenti e le sedi che ospitano le varie mostre, visitate il sito www.toolsforafter.info/it/visit-us/.