MOSCA - Il Cremlino sembra sempre più intenzionato a portare avanti una guerra a tutto campo, soprattutto dopo che gli Stati Uniti hanno dato il consenso a Kiev di usare le armi americane anche in territorio russo, permesso concesso anche dalla Gran Bretagna.
Condizione, questa, che ha fatto infuriare Putin, che ha commentato dicendo che ora la guerra ha assunto un carattere “globale” e che, pertanto Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra.
E, a sottolineare la serietà delle sue dichiarazioni, il presidente russo ha lanciato in Ucraina un nuovo missile balistico ipersonico, l’Oreshnik (noccioleto), un’arma quasi impossibile da intercettare, perché capace di viaggiare a 2-3 chilometri al secondo.
Mosca continuerà a testarlo in questo conflitto, ha fatto sapere Putin, scegliendo gli obiettivi “sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa”, ma avvertendo in anticipo i civili perché abbandonino le aree che potrebbero essere attaccate.
Non solo, il Cremlino ha anche fatto sapere di aver cominciato la “produzione in serie” dei missili Oreshnik, con cui, ha avvisato il capo delle forze missilistiche strategiche russe, Mosca sarebbe in grado di “colpire obiettivi in tutta Europa”.
Ma non basta, dalla Russia è arrivato l’annuncio che il proprio esercito continuerà a testare anche un missile ipersonico balistico a medio raggio “in condizioni di combattimento”, cioè per bombardamenti sull’Ucraina, come quello con cui è stata colpita, nelle scorse ore, una fabbrica di componenti missilistiche a Dnipro.
Secondo i russi, il vettore avrebbe una velocità dieci volte superiore a quella del suono, che lo rebderre in grado di eludere qualsiasi sistema di difesa aerea.
A Kiev la preoccupazione è palpabile e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che il ministero della Difesa si sta già consultando con i partner occidentali per chiedere la fornitura di “nuovi sistemi di difesa aerea, esattamente il tipo di sistemi che possano proteggere dai nuovi rischi”.
Di questa nuova minaccia si discuterà martedì prossimo in una riunione del Consiglio Nato-Ucraina, a livello di ambasciatori, convocata su richiesta di Kiev. Vladimir Putin ha poi ampliato il discorso oltre l’Ucraina, affermando che questo ed altri missili a medio e corto raggio ai quali gli scienziati militari russi stanno lavorando, serviranno a mantenere un equilibrio strategico con gli Stati Uniti, che Mosca vede minacciato.
L’annuncio con cui Washington lo scorso luglio, ha fatto sapere che schiererà missili in Germania a partire dal 2026, come primo passo dopo l’uscita nel 2019 degli Stati Uniti - durante la prima presidenza Trump - dal trattato Inf che nel 1987 aveva messo al bando gli euromissili, non ha fatto altro che alzare la tensione con il Cremlino, che ha sottolineato che l’Oreshnik è una “garanzia dell’integrità territoriale e della sovranità della Russia”.
Da Pechino è arrivato un invito alla “calma e moderazione”. È urgente “lavorare alla de-escalation” e creare le condizioni di “un cessate il fuoco da attuare il prima possibile”.
“Le ultime ore dimostrano che la minaccia di un conflitto globale è seria e reale”, ha notato il premier polacco Donald Tusk. Mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che il 15 novembre ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo, ha dichiarato che l’uso del missile balistico da parte di Mosca è “una spaventosa escalation, esattamente come quando Putin ha assoldato i nordcoreani”.
Sarebbero infatti circa 10mila i militari nordcoreani pronti ad intervenire a fianco dei soldati russi nel conflitto contro Ucraina. Secondo quanto ha reso noto il capo del Pentagono Lloyd Austin, in una sosta alle isole Fiji durante una missione in Australia, migliaia di truppe si starebbero radunando in Russia per prepararsi ad entrare in azione nella regione di confine di Kursk, parzialmente occupata dagli uomini di Kiev nelle scorse settimane.
Mosca avrebbe fornito a Pyongyang petrolio, missili antiaerei e aiuti economici, in cambio dell’aiuto sul campo.