Sabato scorso, all’Istituto di Cultura di Sydney, si è svolto l’incontro della comunità italiana della città con l’onorevole Giorgio Silli, sottosegretario di Stato al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. La visita costituisce la prima di un esponente governativo italiano in terra australiana dal 2017, nello spirito di rilanciare il dialogo tra le due nazioni.

Il concetto di “rilanciare il dialogo” si riferisce al periodo in cui c’era stata un’incrinatura nei rapporti tra le due nazioni legate alle aspettative sull’assegnazione del contratto per la costruzione delle nuove navi da guerra australiane all’azienda italiana Fincantieri.

Tuttavia, il contratto, dal valore di oltre 30 miliardi di dollari, come noto, è stato invece assegnato alla società britannica BAE Systems. Come conseguenza c’erano state alcune inaspettate difficoltà di dialogo che avevano creato qualche tensione nei rapporti diplomatici tra Italia e Australia.

A partire da sabato, con la visita del sottosegretario Silli, si auspica che le due nazioni abbiano intrapreso un percorso di risoluzione di eventuali divergenze passate.

Tra gli illustri partecipanti all’incontro, il parlamentare italiano Nicola Carè, il direttore generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie Luigi Maria Vignali, l’ambasciatore d’Italia in Australia Paolo Crudele, la viceconsole Giuditta Giuffrida in rappresentanza del console generale d’Italia a Sydney Andrea De Felip, il presidente del Com.It.Es Luigi Di Martino e il general manager del Co.As.It Thomas Camporeale.

L’evento, organizzato dal consolato generale e dallo staff dell’Istituto di Cultura, ha visto un significativo discorso d’apertura da parte dell’ambasciatore Crudele. “La visita del sottosegretario Silli ha un significato molto preciso: il rilancio del rapporto politico istituzionale con Australia. Il rapporto con l’Australia è un rapporto molto denso ma molto, molto produttivo. Abbiamo innanzitutto una scala di valori che condividiamo, i valori democratici e il rispetto dei diritti umani. Siamo Paesi che si associano per questa condivisione innanzitutto valoriale, abbiamo degli intensi scambi commerciali e abbiamo soprattutto un asset incredibile che è la comunità italiana in Australia. Centosettantamila iscritti all’anagrafe consolare, un milione e duecentomila persone di origine italiana, è un asset importantissimo. E il sottosegretario Silli ha voluto, come primo impegno nella sua missione, proprio l’incontro con le rappresentanze della comunità italiana qui a Sydney. E io lo ringrazio, lo ringrazio per essere qui tra noi” ha detto Crudele, enfatizzando l’importanza della visita di Silli nel rafforzare i legami politico-istituzionali con l’Australia, ribadendo i valori condivisi, gli scambi commerciali e l’importanza della comunità italiana.

Subito dopo Crudele, ha preso la parola il sottosegretario Silli, che durante il suo intervento ha affrontato la tematica delle sfide dei servizi consolari, sottolineando la necessità di risorse adeguate a garantire una gestione più efficiente. Ha parlato delle difficoltà dell’emigrazione, evidenziando il ruolo fondamentale della comunità italiana in Australia come una preziosa risorsa.

“Dopo 25 anni di politica posso dire che il ministero degli Esteri e i nostri diplomatici fanno i salti mortali nelle sedi all’estero e nel ministero. C’è una mancanza di risorse che, almeno per adesso, rallenta questo percorso di normalizzazione dei servizi consolari. Emigrare già di per sé è difficilissimo, e se farlo per motivi economici e alla ricerca di un mondo migliore è difficile ora, figuriamoci qualche decennio fa. Emigrare era complesso allora ed è complesso ancora oggi. Un pezzo della madrepatria e una risorsa che è dislocata altrove. Noi italiani abbiamo dei primati che spesso ci dimentichiamo. Questa è una missione voluta e sentita, io credo che sia arrivato il momento di ricucire quel piccolo strappo di qualche anno fa tra il governo italiano e quello australiano. Questo è il momento ideale per riunire tutte le realtà associative degli italiani all’estero e membri del governo federale”.

Ha preso poi la parola anche l’onorevole Carè, che ha espresso apprezzamento per l’impegno degli italiani all’estero come risorsa significativa per l’Italia, soprattutto a livello sociale.

Vignali, invece, ha elogiato i miglioramenti nei servizi consolari a Sydney e ha annunciato nuove iniziative, compreso il “Passaporto delle Radici” per promuovere il turismo.

“Devo fare le mie congratulazioni al personale del consolato generale perché non è usuale in tutta la rete all’estero vedere miglioramenti così importanti dei servizi come ci sono qui a Sydney. Dal 2019 ad oggi abbiamo avuto un aumento di più di mille passaporti l’anno, da 3.000 a 4.000 all’anno, un aumento del 30%. Questo a fronte di una situazione a livello di personale delicata, come ha ricordato il sottosegretario Silli. Stanno arrivando risorse, ma non nei termini in cui il consolato avrebbe bisogno, quindi, ancora più da lodare questo impegno profuso nell’erogazione dei servizi. I tempi d’attesa sono praticamente zero per i passaporti, in moltissime altre sedi questo è un obiettivo da raggiungere, quindi complimenti ancora una volta. Punteremo molto sulla digitalizzazione, l’uso del portale Fast-It è arrivato circa al 90% da parte degli utenti, questo sarà in futuro il portale per presentare le varie domande burocratiche, renderemo possibile l’emissione automatica del codice fiscale su Fast-It, miglioreremo anche lo stesso Fast-It e lo renderemo più facile da usare e poi verrà la carta d’identità elettronica, la stiamo testando per adesso a Canberra e a Brisbane con ottimi risultati e la introdurremo anche per gli italiani di questa circoscrizione tra qualche mese. C’è un mondo di iniziative che vengono svolte per migliorare i servizi consolari sul piano della digitalizzazione e dell’innovazione.

Altrettanto attivo è stato il Com.It.Es negli anni scorsi, nel periodo della pandemia, e nei confronti di chi si è trovato in difficoltà e mi auspico che nuovi progetti possano essere portati avanti, speriamo che con la legge di bilancio ci possano essere maggiori finanziamenti. Poi voglio ricordare il grande progetto del “Passaporto delle Radici”, cioè un passaporto virtuale che consentirà sconti per viaggiare e per visitare l’Italia e in particolare i piccoli comuni, stiamo introducendo delle iniziative per offrire dei pacchetti turistici, verrà promossa questa iniziativa con eventi dedicati alla promozione del turismo alle radici e delle nuove generazioni” ha concluso Vignali.

Di Martino, infine, ha sottolineato il positivo cammino verso la digitalizzazione dei servizi, enfatizzando l’importanza di considerare l’accessibilità, specialmente per le generazioni più anziane. Il presidente del Com. It.Es. ha proposto il coinvolgimento dei patronati per garantire un approccio più inclusivo.

Nel contesto del turismo alle radici, Di Martino ha evidenziato la necessità di una collaborazione con Com.It.Es e associazioni per una pianificazione aderente alle esigenze reali della comunità. Il presidente del Com.It.Es altresì ribadito l’importanza di aumentare la consapevolezza sul ruolo cruciale di Com.It.Es e Camere di Commercio, rappresentando diverse generazioni.

Infine, ha sottolineato l’importanza della transizione al voto digitale per semplificare il processo elettorale all’estero e ha concluso ponendo l’attenzione sulla promozione della lingua italiana nel mondo, sottolineando la necessità di un impegno concreto per preservare e diffondere la lingua attraverso tutte le generazioni, nonostante le sfide della chiusura di dipartimenti e la riduzione di corsi nelle istituzioni educative.

Ultimo, ma non meno importante, l’intervento di Camporeale che ha ribadito l’importanza dell’insegnamento dell’italiano in Australia come risorsa fondamentale per preservare l’eredità multiculturale del Paese.