Sabrina Ferilli ha compiuto 60 anni. Classe ‘64 la Sabrina nazionale, nata a Roma, è senza dubbio una delle attrici italiane tra le più conosciute e amate del cinema e della Tv, grazie anche alla sua energia, ironia e autoironia e alla sua “romanità”, mai nascosta o camuffata. Sessant’anni all’anagrafe e quasi quaranta di carriera, ha esordito nel cinema a 23 anni, Ferilli non nega che “invecchiare non piace a nessuno” perché “il nostro lavoro è legato all’immagine”. Ma “che dobbiamo fare? Se questo dovesse precludermi il lavoro, farò altro”. Non si ferma l’attrice e immagina una sua seconda vita sui libri: “Mi iscriverei a Giurisprudenza. Ho fatto il classico e dei corsi parauniversitari di logopedia, ma vorrei la laurea”.
Cresciuta a Fiano Romano da mamma casalinga e papà impiegato dell’allora Partito Comunista, una sorella e un fratello, dopo la maturità classica, scopre la sua passione per la recitazione, frequenta alcuni circoli teatrali di Roma e prova ad entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia ma non viene presa. Ma la sua determinazione la fa da padrona. E presto arriva il debutto nel cinema in “Caramelle da uno sconosciuto” di Franco Ferrini, e piccole parti in film di Monicelli, Corbucci, D’Alatri, Squitieri, Bava dove si colloca anche un tappeto rosso al Festival di Berlino con Marco Ferreri e un inedito Gerry Calà drammatico. Poi il primo ruolo da protagonista in “La bella vita” dell’esordiente Paolo Virzì e la notorietà, entrambi trentenni. Seguono, in un elenco in ordine sparso e non esaustivo, le fiction Rai di enorme successo popolare come “Commesse”, l’avventura dell’Oscar con “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino, cinepanettoni, spot, 15 anni al Teatro Sistina, sei nastri d’argento, sei ciak d’oro, un David speciale, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che la definisce “simpatica, trascinante, irresistibile”. E ancora il Festival di Sanremo o i programmi Tv, come quelli con l’amica Maria De Filippi, nel 2013 giudice fissa di “Amici”, ma anche la partecipazione, dal 2019, a “Tu si que vales”.
Sposata nel 2003 con Andrea Perone e separata, dopo due anni di matrimonio, dopo una lunga storia d’amore con il super manager Flavio Cattaneo, Sabrina dice ancora “sì” in nozze top secret il 29 gennaio 2011. Niente figli per lei che, sull’argomento, ha sempre confessato: “Non me la sono sentita di mettere al mondo dei figli, ho provato ad adottarne uno ma senza fortuna. Le cose sono andate come dovevano andare e non ne ho fatto una malattia”.
Sull’età che avanza, Ferilli usa, come sempre l’autoironia: “Fondamentale, per accettare quello che succede, è avere un distacco, sennò come fai?”. “Da giovane i telefoni squillano per dare solo belle notizie, ho trovato un lavoro, mi sono laureato, mi sono fidanzato, mi sposo, eccetera, alla mia età - riflette - è dura, squillano per dirti che quello è malato, l’altro non c’è più, uno si è separato, uno ha perso il posto…”. “Autoironia a palate, direi. Ho il cinismo del romano, e ho solo Instagram e Facebook ma non li so usare, o meglio, non faccio nulla di quello che ci si dovrebbe fare, mi aiutano a gestirli”, confessa. Anche se proprio per un suo post sui social, recentemente, era scaturita una polemica sul film “La zona d’interesse”, premiato come miglior film internazionale alla 96esima edizione degli Oscar. L’attrice, in una storia sul suo profilo Instagram, scriveva: “So perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di ‘Io Capitano’. Io tifo Italia, tifo Garrone”.
Tra le sue passioni mai nascoste: la politica e l’amata “Magica”, la squadra della Roma per la quale, nel 2001, quando i giallorossi vinsero lo scudetto, si spogliò al Circo Massimo. Uno spogliarello, dopo il quale, tra l’altro rivelò di aver ricevuto “diffide e lettere di minacce di morte. Con i social e il politically correct oggi - ha poi confessato - non sarei arrivata sul palco del Circo Massimo con la bandiera”.
Quanto alla politica, Sabrina, cresciuta con il padre fieramente comunista, non ha mai negato il suo colore politico, definendosi da sempre una donna di sinistra, anche se ultimamente non ha nascosto le sue perplessità. Nel 2005 sia Ferilli sia Katia Bellillo, deputata dei Comunisti Italiani, avevano sostenuto il referendum sulla fecondazione assistita. L’attrice aveva in seguito dichiarato che nonostante rispettasse la pratica della fecondazione assistita personalmente preferiva l’adozione. Bellillo avrebbe invece detto che “un’icona dei media non andava bene come testimonial”. “Ha preso i soldi, ha fatto il suo lavoro e poi da saggia popolana ha deciso che piuttosto che andare all’estero per la fecondazione il figlio lo adotta qui”. In seguito Bellillo aveva rifiutato di scusarsi ed era stata querelata da Ferilli.
Alla domanda “dove sta oggi politicamente”, risponde: “Eh... ora è un problema, perché oggi la sinistra si occupa di alcuni temi assolutamente importanti, come le discriminazioni, ma dovrebbe insistere anche su quelli più trasversali, come il lavoro, la sicurezza, la scuola”. E sulla segretaria del Pd, Elly Schlein, dice: “È troppo radicale e fa fatica a convogliare l’interesse di tutti”. In molti, in un certo periodo hanno parlato di una virata verso i 5 Stelle, da lei però sempre smentite.