RABAT – Il bilancio delle vittime del potentissimo terremoto che ha colpito il Marocco è salito a oltre duemila, ultimo dato noto prima di andare in stampa. Lo ha riferito la televisione di Stato marocchina citando il ministero degli Interni. Il numero dei feriti è anch’esso salito a oltre duemila, di cui più di 1.400 in condizioni critiche.
Il terremoto, 6,8 nella scala Richter, ha scosso l’intero Paese, con echi anche nelle nazioni confinanti, la Mauritania, l’Algeria e perfino in Portogallo. È stato il sisma più forte che abbia mai colpito la Nazione africana.
Molte vittime sono state registrate nella provincia di Al-Haouz, molto vicina all’epicentro del terremoto, localizzato a sud-ovest della città di Marrakech, 320 km a sud della capitale Rabat.. Il villaggio di Tafeghaghte, 60 chilometri a sud-ovest di Marrakech, è stato quasi interamente decimato. Pochissimi edifici sono ancora in piedi, mentre le truppe dell’esercito continuano a cercare i corpi sepolti sotto le macerie. I soccorritori, con l’ausilio di macchinari edili, stanno continuando a cercare sopravvissuti e corpi tra le macerie delle case crollate. I residenti stanno invece scavando tombe sul fianco di una collina per seppellire i tanti corpi senza vita.
“Ci sono alcuni villaggi nelle zone montuose tra le province di Al Haouz e Taroudant che sono stati completamente spazzati via”. A dichiararlo è il ministro della Giustizia marocchino nonché sindaco di Taroudant, Abdellatif Ouahbi, parlando con Al Jazeera. “Vi era anche difficoltà a raggiungere queste zone montuose colpite a causa delle frane che hanno bloccato la strada. ’esercito è riuscito a portare i primi soccorsi con gli elicottori”, ha spiegato.
Citando fonti mediche, il sito di notizie Médias24 ha segnalato un “afflusso massiccio” di feriti negli ospedali di Marrakech. Ma le disperate richieste di aiuto sono arrivate anche da Rabat, Casablanca, Agadir ed Essaouira. “Verso le 23, abbiamo sentito una scossa molto violenta, ho capito che era un terremoto. Ho visto edifici muoversi e sono uscito. La gente era sotto shock e nel panico. I bambini piangevano, i genitori erano sconvolti”, ha detto al telefono all’agenzia AFP Abdelhak El Amrani, 33 anni, residente a Marrakech.
Per ore immagini inquietanti hanno girato sui social: rovine, macchine danneggiate, moschee che tremavano e crollavano, fiumi di persone che si riversavano nelle strade in preda al panico. La Croce Rossa Internazionale ha allertato la comunità internazionale sull’importanza degli aiuti per il Marocco, citando necessità per “mesi se non anni”, si legge in una nota a firma Hossam Elsharkawi, direttore regionale della Federazione internazionale della Croce Rossa per il Medio Oriente e il Nord Africa. L’organizzazione “si sta mobilitando per sostenere la Mezzaluna Rossa marocchina”, ha aggiunto.
L’Unione europea è pronta a fornire al Marocco “tutta l’assistenza necessaria” a seguito del terremoto che nella notte ha provocato centinaia di vittime. Lo riferisce un portavoce della Commissione europea. “Il centro di crisi Ue monitora da vicino la situazione”, aggiunge.
“Estremamente addolorato per la perdita di vite umane a causa del terremoto in Marocco”, ha twittato dal G20 il primo ministro indiano Narendra Modi, un sentimento condiviso anche dal presidente statunitense Joe Biden.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un messaggio inviato al re del Marocco Muhammad VI ha reiterato l’offerta di aiuti già fatta alcune ore prime da Giorgia Meloni. “Vi siamo vicini con sentimenti di autentica solidarietà e auguriamo ai feriti un completo ristabilimento, manifestando disponibilità a contribuire ai complessi lavori di soccorso”, scrive Mattarella.