ROMA - Le condizioni del sistema finanziario italiano sono nell’insieme favorevoli. Il settore bancario beneficia di elevati livelli di redditività e la posizione patrimoniale ha continuato a rafforzarsi, mentre il comparto assicurativo ha registrato un aumento della raccolta e una flessione dei rischi di liquidità, presentando un grado consistente di patrimonializzazione.  

Sono le conclusioni chiave del Comitato per le politiche macroprudenziali nella sua Relazione sulle attività nel 2024 che, come riporta un comunicato della Banca d’Italia, è stata inviata anche al governo e al Parlamento.  

L’autorità - indipendente - è composta dal governatore della Banca d’Italia (Fabio Panetta) che lo presiede, dai presidenti della Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob), della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) e dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), mentre il direttore generale del Tesoro partecipa alle riunioni senza diritto di voto.  

Il Comitato ha iniziato le sue attività nel gennaio dello scorso anno, con l’entrata in vigore del decreto istitutivo. 

Secondo la relazione, i principali rischi per l’Italia, nel breve termine, sono riconducibili al contesto extranazionale, in particolare agli effetti che potrebbero derivare dall’intensificarsi delle tensioni di natura geopolitica. L’alto livello del debito pubblico e la bassa crescita potenziale aumentano la vulnerabilità del Paese, ma politiche di bilancio responsabili potrebbero ridurre l’esposizione dell’Italia a possibili episodi di “contagio”, associati a tensioni provenienti dall’estero. 

In una situazione di generale solidità della condizione finanziaria delle famiglie, il Comitato continuerà a seguire gli sviluppi connessi con gli investimenti in “strumenti di complessa valutazione”, come i certificates e le criptomonete. Inoltre, l’esperienza dell’ultimo biennio ha mostrato l’importanza di proseguire nell’analisi dell’esposizione delle assicurazioni al rischio di liquidità, che potrebbe risentire  delle situazioni di crisi che hanno interessato di recente compagnie europee operanti in Italia. 

In base all’evoluzione dei rischi legati alla stabilità del sistema finanziario italiano, il Comitato, se necessario, potrà adottare iniziative per contenerli, nell’ambito delle competenze assegnategli dall’ordinamento. 

Nel 2024 le condizioni macrofinanziarie dell’Italia sono rimaste stabili, e la debolezza della crescita economica e il consistente debito pubblico - in presenza di forti tensioni e di un’elevata incertezza politica in alcune economie avanzate - rappresentano i principali elementi di rischio per il sistema finanziario nazionale.  

I dati dell’Istat indicano che, nel 2024, il Pil è cresciuto dello 0,7 cento, e che a dicembre l’inflazione armonizzata al consumo era pari all’1,4 per cento. In prospettiva, la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie, favorito dalla moderata inflazione e dalla graduale ripresa delle retribuzioni, potranno fornire un impulso positivo all’economia. 

L’alto livello del debito pubblico continua a rappresentare una significativa fonte di vulnerabilità per l’economia italiana, ma nel 2024 l’indebitamento netto è diminuito e, secondo il quadro programmatico del Piano strutturale di bilancio, dovrebbe continuare a ridursi progressivamente nei prossimi anni. Tuttavia, in rapporto al prodotto, è aumentato nel 2024 e continuerebbe a espandersi fino al 2026.