MILANO – Impedire l’accesso ai social media ai minori di 14 anni e limitare i meccanismi di dipendenza: sono queste le principali richieste di un’azione legale avviata in tribunale a Milano dallo studio legale torinese Ambrogio & Commodo, per conto del Moige (Movimento italiano genitori).
La prima udienza è stata fissata per il 26 febbraio 2026. Secondo i legali, l’uso dei social può provocare danni molto gravi tra i giovanissimi. “Una norma europea vieta l’iscrizione agli under 14, ma le piattaforme consentono registrazioni illegali troppo facilmente”, spiegano.
Oltre al blocco degli account dei minori, la causa chiede l’eliminazione di “sistemi che creano dipendenza, come la manipolazione algoritmica e lo scroll infinito”. Meta e TikTok, secondo i ricorrenti, hanno inoltre l’obbligo di garantire una “chiara, corretta e diffusa informazione” sui pericoli derivanti dall’abuso dei social”ì.
A supporto della richiesta, il pool legale si avvale di specialisti in neuropsichiatria, che sottolineano la correlazione diretta fra disturbi neuropsichici e uso eccessivo delle piattaforme digitali.
Tra gli effetti documentati figurano perdita del sonno, calo del rendimento scolastico, depressione e difficoltà nelle relazioni interpersonali e nella gestione delle emozioni.
In Italia, Meta e TikTok contano circa 90 milioni di utenti, di cui circa 3 milioni sarebbero giovanissimi. “Dobbiamo tutti renderci conto che i social non sono baby-sitter. Possono provocare danni gravissimi. È come se l’uomo nero bussasse alla porta e la mamma gli affidasse il proprio figlio”, ha spiegato l’avvocato dello studio, Stefano Commodo.
L’esito del procedimento potrebbe avere conseguenze rilevanti sulle politiche di accesso ai social network in Italia e sull’adozione di misure più restrittive per proteggere gli utenti più giovani.