In questo articolo desidero esaminare quali sono i rischi più comuni per la nostra salute mentale dell’uso eccessivo dei social media. Pare che, negli adolescenti, il cyberbullismo sia un fenomeno abbastanza frequente che si basa sull’abbassamento dell’autostima di coloro che ne sono vittime.

Tale fenomeno avviene anche perché i social media ci introducono ad un mondo di perfezione nel quale la felicità e la bellezza fisica la fanno da padrone ponendoci di fronte a degli standard che sono spesso irraggiungibili. È chiaro che i giovani ne saranno le vittime più frequenti in quanto essi non hanno ancora sviluppato un Io forte ed un’autostima altrettanto positiva. I vari post che vengono esaminati sono quasi sempre una narrazione o un’immagine di successo e di realizzazione personale e, quindi, poco rispondente alla realtà nella quale solitamente ognuno di noi sperimenta sia il successo sia il fallimento.

Se, purtroppo, abbiamo già una scarsa percezione di noi stessi, i social media non fanno altro che mettere in ulteriore risalto le nostre presunte o reali inadeguatezze. Abbiamo tutti bisogno di attenzione e di validazione, quindi i social media vengono utilizzati spesso per raggiungere tali scopi. Studi in materia hanno rilevato che le persone più vulnerabili al cyberbullismo sono soprattutto le donne giovani e single.

La paura di perdersi qualcosa (Fomo - fear of missing out) è un altro problema significativo per chi usa i social media. Tale fenomeno consiste nel controllare ossessivamente ciò che viene postato dagli altri sui social media.Viviamo già in un mondo nel quale sentiamo il bisogno frequente di tenerci aggiornati su quanto avviene nel mondo attraverso i vari telegiornali, radio-giornali e talk show. I social media hanno potenziato tale bisogno al punto da creare, in molti casi, una vera e propria dipendenza aumentando i livelli di stress negli utenti, la difficoltà a disconnettersi dai social, e il controllo compulsivo di quanto postano gli altri e le risposte ai nostri stessi post. Tale dipendenza può influire molto negativamente sulla nostra adesione alla realtà, sulle nostre reali relazioni interpersonali, e sul nostro rendimento scolastico o lavorativo.

Purtroppo, l’uso eccessivo dei social media promuove l’isolamento e la disconnessione sociale in quanto non favorisce gli scambi reali fatti di connessione autentica e di reciproco supporto emotivo.

Un altro fenomeno alquanto preoccupante dell’uso eccessivo dei social è la cristallizzazione delle nostre idee e dei nostri interessi. Sappiamo tutti come i social media studiano, attraverso l’uso di appositi algoritmi, i nostri interessi e le nostre preferenze in fatto di immagini ed informazioni. Per tenere alto il nostro utilizzo del computer, i media ci proporranno contenuti che rientrano nelle nostre usuali preferenze col risultato di non esporci tanto a nuove informazioni e contenuti che potrebbero allargare i nostri orizzonti ed arricchendoci in tal senso.

L’uso eccessivo dei social media causa anche la stanchezza e l’esaurimento mentale attraverso il sovraccaricamento di informazioni e di stimoli. Ciò può portare a forti sensi di stanchezza, perdita di concentrazione e mancanza di motivazione per le attività “reali”. 

Insomma, i social media ci hanno introdotto a un nuovo mondo, un mondo virtuale, apparentemente perfetto, che nasconde però tante insidie. Credo che, prima tra tutte le varie insidie, sia quella della promozione della gratificazione vicaria di molti dei nostri reali bisogni e pulsioni. Per meglio capirci, cari lettori, una cosa è sentirci validati per aver compiuto o realizzato qualcosa di importante nella vita reale ed un’altra cosa è sentirci validati per il numero di like che abbiamo ottenuto attraverso un nostro post su Facebook o altra piattaforma dei social. 

La realtà, cari lettori, è l’unica certezza che abbiamo. La virtualità è solo un’illusione.