CANBERRA – L’ultimo sondaggio d’opinione condotto sulle intenzioni di voto degli australiani, indica un testa a testa tra laburisti e coalizione, una volta distribuite le preferenze (nonostante il voto primario laburista sia sceso di un punto al minimo storico del 28%, mentre la coalizione è rimasta stabile al 37%, ndr), e un vantaggio minimo, 35 a 34%, di Anthony Albanese sul leader dell’opposizione Peter Dutton, come primo ministro preferito.  Il sostegno per i verdi e One Nation è rimasto invariato, al 13 e 6% rispettivamente, mentre è aumentato quello per gli indipendenti dal 10 al 12%. 

Il 51% degli interpellati dai sondaggisti di Resolve Political Monitor ritiene il governo responsabile per l’alto tasso d’inflazione, nonostante gli attacchi molto pubblici, di esponenti laburisti, contro la Reserve Bank of Australia (RBA), per il giro di vite nella politica monetaria, che ha portato a tredici aumenti dei tassi d’interesse.

Solo il 27/% addossa la responsabilità dell’aumento dell’inflazione, all’RBA, e ciò aumenta la pressione sul primo ministro Anthony Albanese e il ministro del Tesoro Jim Chalmers per convincere l’elettorato che saranno in grado di allentare la morsa del carovita, entro maggio quando si dovranno tenere le prossime elezioni.

Chalmers nel fine settimana aveva preso le distanze dal suo amico e mentore Wayne Swan, dopo che l’ex ministro del Tesoro dei governi Rudd e Gillard, venerdì scorso aveva accusato la banca centrale di aver “dato la precedenza ai dogmi economici invece di un metodo decisionale razionale sull’economia, tartassando le famiglie a colpi di aumenti dei tassi d’interessi, nel vano tentativo di domare il dragone dell’inflazione”.

Il ministro del Tesoro ha detto che non avrebbe usato espressioni così forti come quelle del suo predecessore, nonostante qualche giorno prima avesse messo in guardia che l’aggressiva politica monetaria dell’RBA, sta “distruggendo” l’economia, un commento liquidato dall’opposizione col tentativo di biasimare la banca centrale per i problemi causati dal governo.

Chalmers ha fatto notare domenica, e i giorni successivi durante i vari Question Time pressato da Angus Taylor, che gli ultimi dati sull’economia hanno registrato il più modesto tasso di cresciuta, di solo l’1% a livello annuale, solo grazie agli investimenti governativi: “Se avessimo ridotto la spesa pubblica, come ci sollecitavano di fare dai banchi dell’opposizione, ciò avrebbe avuto un effetto ‘diabolico’ sull’economia”, ha detto il ministro del Tesoro in parlamento, lunedì scorso.

Il direttore di Resolve Political Monitor, Jim Reed, ha commentato i dati raccolti per il rilevamento, facendo notare che il voto primario laburista non era mi sceso al 28% da quando l’agenzia demoscopica ha iniziato a fare rilevamenti nel 2021, aggiungendo però che “i laburisti continuano ad ottenere molte preferenze, e l’oscillazione non è ancora sufficiente  per la coalizione per poter formare un governo di maggioranza”.