BUENOS AIRES - Julieta Makintach è stata esclusa dal collegio giudicante nel processo per la morte di Diego Armando Maradona, iniziato l’11 marzo 2025 al Tribunale Penale n. 3 di San Isidro. Il processo peraltro era già stato sospeso a causa del grave scandalo che coinvolge la stessa Makintach.  

La magistrata è accusata di aver girato un documentario, intitolato Giustizia Divina, durante lo svolgimento del processo, senza l’autorizzazione delle parti coinvolte. 

Alla richiesta della Procura di designare tre nuovi giudici, hanno aderito gli avvocati di Leopoldo Luque, Mariano Perroni e Pedro di Spagna.

Durante l’udienza di oggi, il pubblico ministero Patricio Ferrari ha presentato prove che rivelano l’esistenza di un progetto audiovisivo con un titolo, una sceneggiatura e un trailer di un minuto.

Il documentario incentrato sulla giudice, previsto in sei episodi di mezz’ora, avrebbe trattato il processo per la morte di Maradona, includendo ricostruzioni della sua morte e interviste alla stessa Makintach.  

In alcuni spezzoni mostrati in aula, la giudice commentava dettagli delle prove presentate durante il processo, contraddicendo le sue precedenti dichiarazioni in cui aveva negato qualsiasi coinvolgimento in un progetto cinematografico. 

Di fronte alle accuse, Julieta Makintach ha respinto le critiche, dichiarando di non aver commesso alcun illecito. Ha spiegato che le riprese erano parte di un’intervista privata con un’amica di lunga data e che non avevano scopo commerciale. Ha inoltre sottolineato che non aveva ancora formato un’opinione sulle prove presentate e che la sua imparzialità non era compromessa. 

L’incidente ha suscitato indignazione tra le parti coinvolte, in particolare tra gli avvocati delle figlie di Maradona, Dalma e Gianinna, che hanno denunciato un ulteriore disprezzo nei confronti della famiglia dell’ex calciatore.