Secondo le disposizioni attuali, i casi di COVID-19 nei bambini del South Australia verranno curati a casa, tramite il servizio "COVIDKIDS" del Women’s and Children’s Hospital, mentre il reparto dedicato ai bambini positivi al coronavirus che necessiteranno di cure ospedaliere avrà 32 posti letto.

Secondo il ministro della salute Wade, l’investimento di 3,7 milioni di dollari fa parte della pianificazione a lungo termine per affrontare la pandemia una volta aperti i confini. Le stime hanno calcolato che il 95% dei giovani pazienti non avrà bisogno di cure ospedaliere. Le famiglie dei bambini che si dovessero ammalare potranno attivare il servizio virtuale COVIDKIDS attraverso il proprio medico di famiglia, a quel punto verranno seguiti quotidianamente tramite video da un pediatra e da un infermiere specializzato.

I funzionari dell’ospedale affermano che 32 letti saranno sufficienti a gestire la domanda, poichè la maggioranza dei bambini che si potrebbe ammalare non presentarà sintomi o saranno molto lievi, grazie all’alto tasso di vaccinazioni tra gli adulti.

Ancora da decidere se chiudere le scuole dei bambini che si dovessero ammalare. Attualmente è in corso un processo di verifica dei sistemi di ventilazione in 900 siti del Dipartimento dell’istruzione del South Australia: mentre resta fermo l’impegno del governo statale di installare depuratori d’aria nelle scuole.

Ad oggi l’80,6% degli adulti in Australia è completamente vaccinato, mentre nel South Australia è stata superata la soglia del 70% di persone sopra i 16 anni di età completamente vaccinate.