GENOVA - Quello di Giovanni Toti era “un partitino”, che aveva “sempre bisogno di soldi”, ma l'ex governatore “è diventato un amico” da aiutare “visto che c'erano sempre elezioni”, ha dichiarato, il giorno dopo la chiusura dell'accordo con la procura per un patteggiamento a tre anni e due mesi e la confisca di 470 mila euro, Aldo Spinelli.
L’imprenditore, quindi, da una parte scarica l'ex presidente e da un'altra lo ‘assolve’. Del resto, lo aveva detto sin dal primo interrogatorio, un paio di giorni dopo essere finito agli arresti domiciliari, di “avere sempre dato soldi ai partiti, tutti”, e a Toti in particolare dal 2015.
Le dichiarazioni a caldo dell'anziano imprenditore entrano a gamba tesa nella campagna elettorale per le regionali della Liguria, con le liste dei partiti ancora da chiudere. Era stato lo stesso sindaco Marco Bucci il giorno dell'ufficializzazione a candidato presidente per il centro destra a mettere alcuni paletti: “Per la campagna elettorale useremo solo i soldi dei partiti”, aveva precisato prendendo dichiaratamente le distanze dal modus operandi dell'ex governatore.
Per l'anziano imprenditore il patteggiamento è stata più una pillola amara da buttare giù: “I miei avvocati mi hanno consigliato di patteggiare perché lo hanno fatto Toti e Signorini. Io però non volevo, assolutamente. Ma se un medico dice che devi prendere la Tachipirina alla fine la prendi”, è il ragionamento di Spinelli.
E così Spinelli continua il suo sfogo: “C'erano campagne politiche sue, campagne politiche del sindaco di Genova, campagne politiche a Savona, e il suo è un partitino... però all'ultima cena elettorale eravamo in 600 e io sono quello che gli ha dato meno di tutti”.
Poi, riferito alle intercettazioni in cui dice a Toti di “stare calmo”, sottolinea: “Gli dicevo così proprio perché per lui in ogni momento arrivava una elezione. Ma non c'era niente di particolare, ci conoscevamo e basta, in nove anni siamo diventati amici. Pensi che dovevo essere io il candidato del centrodestra nove anni fa, ho detto no, poi è venuto fuori Toti. E allora io ho dato i soldi sia a lui che alla Paita (nel 2015 candidata per il centrosinistra, ndr). Tutto registrato”.
Spinelli ci tiene a chiarire però che “è stato fatto tutto alla luce del sole, tutto regolare, tutto lecito e comunque non finisce qui: farò ancora sentire le mie ragioni”. E, come dice anche il suo legale Alessandro Vaccaro, “con Toti in nove anni è anche nata un'amicizia”.