ROMA – Dopo lo stop temporaneo, è stato rescisso definitivamente il contratto tra Paragon Solutions e il governo italiano.
Ne ha dato notizia il Copasir nella sua relazione sull’uso dello spyware Graphite da parte dell’intelligence.
Il caso era esploso dopo che WhatsApp aveva segnalato possibili attacchi con il software contro giornalisti e attivisti, tra cui il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.
La società israeliana, da parte sua, riferisce di aver proposto al governo e al Parlamento italiani una modalità per verificare se il proprio sistema fosse stato utilizzato contro Cancellato, in violazione della legge e dei termini contrattuali.
Poiché le autorità italiane non hanno accettato tale proposta, l’azienda di Tel Aviv ha annunciato di aver risolto i suoi contratti nel nostro Paese.
Le fonti di intelligence italiane precisano però che non vi è stata alcuna rescissione unilaterale legata a presunte condotte illecite: la sospensione dell’uso dello spyware, avvenuta il 14 febbraio scorso, è stata decisa di comune accordo, e il 12 aprile si è giunti alla firma di un documento che ha concluso i rapporti tra le parti, senza ulteriori obblighi.
Il dipartimento delle Informazioni per la sicurezza (Dis) ha inoltre fatto sapere di aver ritenuto inaccettabile la proposta di verifica tecnica avanzata da Paragon, ritenendola invasiva, non trasparente nei metodi e incompatibile con le esigenze di sicurezza nazionale.