CANBERRA – Mentre il governo continua il dibattito interno sulle modalità delle restrizioni alle pubblicità televisiva di agenzie di scommesse sulle competizioni sportive, la parlamentare indipendente Zoe Daniel, ha reintrodotto alla Camera, la sua proposta di legge sul divieto totale alla pubblicità del gioco d’azzardo.
La proposta di Daniel è sulla falsa riga del divieto totale delle pubblicità dei tabacchi: “il tabagismo e il gioco d’azzardo sono entrambi dipendenze”, ha detto.
Alcuni deputati laburisti, tra i quali il ministro dei Servizi governativi con responsabilità pe lo NDIS, Bill Shorten, sostengono che i canali televisivi gratuiti, hanno bisogno dei proventi degli spot televisivi dei siti scommesse, per sopravvivere.
Altri come il presidente della Commissione programmi sanitari della Camera Mike Freelander, un esperto di dipendenze, caldeggiano il blackout totale della pubblicità televisiva e sui social network del gioco d’azzardo, come raccomandato dalla Commissione d’inchiesta parlamentare presieduta lo scorso anno dalla deputata laburista Peta Murphy, prematuramente scomparsa.
“È vergognoso che il settore delle scommesse sia stato informato dei cambiamenti proposti, prima del gruppo parlamentare di governo – ha detto Freelander – e che il Sydney Morning Herald, due settimane fa abbia pubblicato un articolo che riportava la proposta all’esame del caucus, quai parola per parola”.
Nonostante Freelander sia stato ripreso dal primo ministro, che gli ha suggerito di non prendere quanto riportato dai media come ‘oro colato’, un funzionario del Dipartimento delle Comunicazioni ha confermato che l’incontro con un piccolo gruppo di rappresentanti di agenzie per sommesse, sulla riforma proposta.
È assurdo che tutti siano al corrente del segreto e che noi non ne possiamo parlare”, ha aggiunto Freelander.
Il ministro delle Comunicazioni, Michelle Rowland, sembra godere del sostegno di Anthony Albanese e il vertice di governo, per adottare cambiamenti che includerebbero un limite di due spot televisivi sul gioco d’azzardo, ogni ora, il divieto totale di messa in onda durante le telecronache di incontri sportivi, e altri limiti durante i programmi mirati ai bambini.
La proposta, che non è stata ancora presentata al Consiglio dei ministri, ma potrebbe venir introdotta alla riunione del caucus di martedì, ha ottenuto il beneplacito di Bill Shorten che l’ha definita un ragionevole compromesso per evitare conseguenze non preventivate come la riduzione di introiti per i canali televisivi gratuiti che forniscono servizi regionali.
“Veniamo addolciti dall’industria del gioco d’azzardo – ha commentato Freelander domenica – e i ministri che appoggiano le restrizioni all’acqua di rose proposte, parlano o stesso linguaggio delle lobby del gioco d’azzardo”.
Le osservazioni incisive del deputato laburista inaspriscono il dibattito per il primo ministro, mettendolo il rotta di collisione con una parte del gruppo parlamentare che vorrebbero il blackout totale degli spot sul gioco d’azzardo, e con i ntework televisivi e le grandi leghe sportive NRL e AFL, in vista delle prossime elezioni che dovranno venire indette entro maggio del prossimo anno.
Intervistato oggi da radio ABC, Albanese ha detto di avere il massimo rispetto per il dottor Freelander, aggiungendo però che le sue valutazioni “non sono corrette”, aggiungendo che il suo governo “ha fatto di più in due anni per limitare il gioco d’azzardo, che i tre precedenti governi”, elencando l’introduzione del registro nazionale i autoesclusione, il divieto di usare carte di credito per scommesse online, e il rafforzamento di messaggi anti gioco d’azzardo, al termine di ogni spot pubblicitario.
“Siamo un Partito politico i cui aderenti sono appassionati alle idee – ha detto Albanese -, ma dobbiamo accertarci che la riforma sia equilibrata, non possiamo semplicemente prendere una posizione, dobbiamo consultarci con tutti gli attori dell’industria, e questo è positivo”.
I commenti di Freelander hanno fatto seguito all’intervento del leader dei nazionali, David Littleproud, che nel programma televisivo di approfondimento dell’ABC, Insiders, ha caldeggiato programmi più aggressivi per limitare il giovo d’azzardo: “Non sono un moralista, ogni tanto scommetto, ma introdurrò il gioco d’azzardo ai miei figli quando sarò pronto, non perché voglio guardare una partita di AFL o NRL alla tv”.
L’attivista anti-gioco d’azzardo, Tim Costello, ha definito “farsesco”, l’incontro avuto alla fine della scorsa settimana con il Dipartimento delle Comunicazioni, settimane dopo il briefing con l’industria e delle scommesse e leghe sportive.
Costello ha detto di aver ricevuto conferma che gli spot sul gioco d’azzardo saranno sdoganati durante popolari programmi “ideali per le famiglie”, quali MasterChef e Googlebox.
Gli incentivi al gioco d’azzardo sono vietati in molti Paesi e la Commissione parlamentare presieduta dalla compianta Peta Murphy, vorrebbe che l’Australia seguisse il loro esempio.