Un mondo in cui la chirurgia sia più precisa e profondamente più sicura, in cui la mano del chirurgo sia potenziata dalla robotica e guidata in tempo reale da immagini intelligenti, e il recupero del paziente sia più rapido e i risultati siano decisamente migliori.

È questo l’obiettivo imprescindibile del St Vincent’s Private Hospital a Melbourne che intende offrire sistemi robotico-chirurgici sempre più moderni e sale operatorie all’avanguardia al fine di garantire i più elevati standard di assistenza ai pazienti.

Lo scorso 16 maggio, nel cuore di Richmond, l’eccellente staff dell’ospedale ha infatti organizzato un esclusivo pranzo per esplorare il futuro della chirurgia attraverso il prisma dell’innovazione, della precisione e dell’assistenza robotica: ‘Inside the Operating Room: Robotics and Innovations in Surgery’. Un’opportunità unica per poter dialogare con alcuni dei chirurghi più stimati d’Australia sull’impatto trasformativo della robotica e delle più recenti tecnologie all’interno della sala operatoria.

A intervenire all’evento, il chirurgo toracico Gavin Wright, il neurochirurgo Mr Yi (Ian) Wang e l’urologo chirurgo Anthony Ta.

È stata Janine Loader, amministratrice delegata del St Vincent’s Private Hospital a Melbourne, a dare per prima il benvenuto ai tantissimi accorsi all’evento.

“La vostra presenza significa più di quanto le parole possano esprimere – ha subito asserito –. In quanto organizzazione senza scopo di lucro, che non riceve finanziamenti governativi, ci affidiamo alla generosità e allo spirito filantropico di sostenitori per continuare la nostra missione. Il vostro supporto ci permette di investire in tecnologie chirurgiche di livello mondiale, migliorare l’assistenza ai pazienti e garantire che il nostro ospedale sia all’avanguardia nell’innovazione e nell’eccellenza. Ci stiamo impegnando per diventare leader nella robotica e nella tecnologia medica e, con il vostro sostegno, possiamo raggiungere questo obiettivo”.

L’evento ha messo in evidenza come l’integrazione di tecnologie robotiche nelle procedure chirurgiche possa davvero trasformare il percorso post-operatorio dei pazienti e offrire cure trasformative. 

Strumenti avanzati come il sistema robotico ‘da Vinci 5’, il robot per imaging Loop-X e tecnologie per l’imaging intraoperatorio permettono ai chirurghi del St Vincent’s Private Hospital a Melbourne “di vedere meglio, muoversi con maggiore precisione e intervenire in modo più efficace, trasformando operazioni ad alto rischio in procedure più sicure e prevedibili”. 

Chirurgo toracico da ormai oltre venticinque anni, Gavin Wright è attualmente direttore di Chirurgia oncologica al St Vincent’s Hospital, oltre che medico specialista al Peter MacCallum Cancer Centre e al Royal Melbourne Hospital.

All’evento a Richmond, ha voluto illustrare come la chirurgia possa davvero cambiare la vita delle persone e come le innovazioni più moderne possano semplificare un percorso medico fino a poco tempo davvero doloroso.

“Un aspetto del mio lavoro che mi ha sempre turbato è che in passato ero costretto a effettuare un grosso taglio sul torace dei pazienti, una procedura che richiedeva mesi di riposo e riabilitazione, oltre a provocare indescrivibile dolore. Li curavo, miglioravo le loro condizioni, ma comunque rendevo la loro vita molto più difficile per i mesi successivi – ha raccontato –. Già con la chirurgia laparoscopica potevo ridurre quel taglio a pochi e piccoli fori, utilizzando strumenti lunghi manovrati con le mie mani. Eppure, questa tecnica non ci permetteva di affrontare gli interventi più complessi”. 

Il chirurgo toracico Gavin Wright e una delle sue pazienti Andja Markovic

“Oggi, con la chirurgia robotica, possiamo accedere ad aree molto complesse senza fare grandi incisioni, inserendo piccoli fori nel torace del paziente e introducendo bracci robotici minuscoli che possiamo controllare dall’esterno – ha aggiunto –. Dal punto di vista del paziente, il percorso post-operatorio è decisamente più veloce e meno doloroso. Per me, è estremamente gratificante”.

Andja Markovic, giunta in Australia nel 1995 insieme al marito e ai suoi due figli per scappare al conflitto in Bosnia ed Erzegovina, è una delle ultime pazienti dello specialista Wright, presente all’evento per dimostrare il risultato sorprendente della chirurgia robotica.

“Avendo subìto radioterapia ventitré anni fa, il dottore mi ha spiegato che se avesse dovuto tagliare sul torace, la ferita non si sarebbe mai rimarginata. Per questo motivo, ha eseguito chirurgia robotica e il recupero, proprio come mi aveva spiegato, è stato sorprendente – ha raccontato –. Ormai sono passati più di venti giorni dall’operazione, in cui è stato rimosso tutto il tumore, e posso dire di sentirmi bene ed energica. Il dolore si è attenuato, dormo e mangio bene, riesco a camminare per due chilometri da sola: sono molto felice”.

Il St Vincent’s Private Hospital è quindi pronto a investire nel futuro della sanità dotandosi di tecnologie d’avanguardia e assicurando così il proprio ruolo di leader nell’innovazione chirurgica.

Per chi fosse interessato a scoprire come poter contruibire con un investimento filantropico, è possibile scrivere via email a Cameron Smith.