ADELAIDE – Buone notizie dal South Australia, con la conferma da parte del premier Peter Malinauskas del finanziamento di un milione di dollari stanziato dal suo governo in favore dell’Università dell’Australia Meridionale (UniSA) e della Flinders University, per sostenere l’insegnamento della lingua italiana. 

L’accordo, della durata di tre anni, sosterrà tutte le iniziative legate all’italiano che abbiano un “impatto e un valore positivo per il South Australia, le università e gli studenti”, come si legge nella nota del governo.

L’investimento spingerà un maggior numero di studenti a scegliere l’italiano anche negli Anni 11 e 12, sapendo di avere l’opportunità di proseguire l’apprendimento della lingua durante i loro studi universitari.

La decisione deriverebbe dal fatto che, sebbene l’italiano sia la terza lingua più parlata in South Australia – dopo l’inglese e il mandarino –, il numero di studenti che lo sceglie non è particolarmente alto.

Tra le attività che verranno finanziate, particolare importanza verrà data ai viaggi di studio in Italia, ma anche allo sviluppo di iniziative congiunte tra i due atenei, con lo scopo di incrementare il numero di iscritti. Attualmente, i corsi di lingua e cultura italiana vengono erogati presso la Flinders University e UniSA; mentre gli studenti dell’Università di Adelaide possono seguire corsi della Flinders.

“Studiare l’italiano a livello universitario nel South Australia offre un’esperienza educativa poliedrica che arricchisce la vita degli studenti a livello personale, accademico e professionale”, le parole della vice premier Susan Close, che ha proseguito sottolineando come “apprendere la lingua, così come la cultura italiana e immergersi nello stile di vita italiano attraverso un viaggio di studio genererà una profonda comprensione culturale, amicizie, e migliorerà i già forti legami economici dello Stato con l’Italia”.

Anche Stefano Bona, docente di Italiano della Flinders University, ha commentato favorevolmente la notizia:

“[Sebbene] i dettagli dei progetti debbano ancora essere finalizzati, quello che possiamo dire è che l’esplicito riconoscimento dell’importanza della nostra lingua a livello politico e il supporto economico per il suo insegnamento è un segnale molto incoraggiante per il futuro dell’italiano e che fa ben sperare anche per le altre lingue, non solo in South Australia, ma a livello nazionale – ha fatto notare –. Questo risultato non sarebbe stato possibile senza l’intervento di comunità e istituzioni, e precisamente Com.It.Es, Consolato e Ambasciata, in questi ultimi tre anni”. 

E proprio dal Com.It.Es il presidente Antonio Gabriele Dottore ha ricordato come il sostegno annunciato dal governo rappresenti una rassicurazione per la comunità italiana, sempre preoccupata di perdere la propria lingua e quindi la propria identità.

“[L’iniziativa annunciata da Malinauskas] è frutto del lavoro di lobbying fatto con il governo – ha commentato Dottore –. Le università sono importanti; ora bisogna impegnarsi per rafforzare le lingue nelle scuole. Questo Com.It.Es è in conversazione con il Ministro per l’Educazione, i suoi consiglieri, e con l’opposizione. Esortiamo anche individui e associazioni nella comunità italiana a parlarne con i nostri rappresentanti in Parlamento. Insieme possiamo continuare a fare progresso”.

“I nuovi fondi sono un passo positivo che incoraggia le diverse istituzioni italiane del South Australia a continuare il loro fondamentale lavoro presso il Dipartimento dell’Educazione e il governo statale”, ha voluto evidenziare Edmondo Palombo, presidente della Società Dante Alighieri del South Australia.

I fondi, secondo Palombo rappresentano “una ‘boccata d'ossigeno’ dopo le varie vicissitudini a cui [hanno] assistito riguardo i corsi di lingua italiana, a rischio chiusura, presso l’Università di Flinders.

“Sono certamente motivo per continuare a favorire l’incremento delle ore di studio delle lingue, in tutte le classi delle scuole primarie e secondarie”, ha concluso.