VILNIUS - “Non c’è una timeline per il processo d’ingresso nella Nato, si basa sul raggiungimento delle condizioni, è sempre stato così”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al termine del primo giorno del vertice di Vilnius.
“È il messaggio più forte che abbiamo mai mandato all’Ucraina e nel comunicato sosteniamo che l’Ucraina è andata oltre la necessità di avere il Map”, ha notato commentando il tweet di Zelensky.
“Le condizioni sono precisate nell’articolo 10 del Patto Atlantico e sono gli alleati a dover giudicare se sono rispettate o no”.
In mattinata il presidente ucraino Volodymyr Zelenzky aveva affermato nel suo canale di Telegram che l’incertezza sul futuro di Kiev nell’Alleanza incoraggia la Russia a continuare la guerra.
E aveva definito “inaudito e assurdo” che non ci fosse “un calendario né per l’invito né per l'adesione dell'Ucraina alla Nato”.
Intanto, il primo ministro britannico Rishi Sunak ha commentato ai giornalisti da Vilnius che “Il posto giusto per l’Ucraina è nella Nato”, a margine del vertice dell’Alleanza Atlantica e di un primo bilaterale con il leader turco Recep Tayyip Erdogan.
Sunak ha poi ripetuto che si tratta di un traguardo fuori portata finché c’è la guerra con la Russia, ma che dal vertice devono arrivare nuovi impegni e l’indicazione di “progressi tangibili” per rassicurare Zelensky.
“Saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha proseguito, invocando frattanto “garanzie di sicurezza” per Kiev come “messaggio deterrente a Putin”.