Dal prossimo primo ottobre, la Commonwealth Bank non accetterà più l’accredito delle pensioni internazionali sui vecchi libretti bancari, i cosiddetti ‘passbook’.
Una decisione che ha colto di sorpresa centinaia di pensionati, in gran parte italiani ed europei residenti in Australia, e che sta già creando notevoli disagi.
I ‘Passbook Accounts’, come li definisce la stessa Commonwealth Bank, sono libretti bancari di vecchia generazione, introdotti decenni fa e rimasti in uso soprattutto tra i pensionati. Non si tratta di veri e propri conti correnti moderni: il libretto cartaceo registra manualmente depositi e prelievi ed è spesso l’unico strumento che gli anziani hanno utilizzato per ricevere la pensione dall’estero. Molti anziani li avevano aperti negli anni ’70 o ’80 e vi hanno ricevuto per decenni la pensione italiana. Oggi, però, la banca australiana ha stabilito che non saranno più idonei a ricevere accrediti dall’estero. Chi ne è titolare dovrà aprire un nuovo conto corrente ‘moderno’ e comunicare le nuove coordinate all’INPS o agli enti previdenziali dei Paesi d’origine.
La misura ha generato forte preoccupazione nella comunità. Molti temono di non ricevere la pensione, con il rischio di trovarsi improvvisamente senza entrate. “Abbiamo riscontrato un notevole stress psicologico e fisico tra gli anziani – spiega Andrea Acciai, direttore nazionale del Patronato ACLI in Australia –. Molti di loro si sono precipitati in banca senza capire bene cosa stesse succedendo, altri pensavano fosse un problema legato all’Italia. In realtà è una decisione interna della Commonwealth Bank”.
Le scene agli sportelli bancari e negli uffici dei patronati parlano da sole: lunghe code, telefonate continue, persone spaesate che chiedono chiarimenti. Per molti anziani il cambiamento non è solo una questione tecnica, ma tocca la loro sicurezza quotidiana: “Il timore principale è che la pensione non arrivi – sottolinea Acciai –. E per chi vive di quello, è un’angoscia reale”.
Le ACLI, insieme ad altri patronati, sono state letteralmente prese d’assalto. Nel New South Wales e nel Victoria gli sportelli hanno visto raddoppiare e in certi casi triplicare le richieste d’assistenza. Non si tratta solo di utenti abituali: anche chi di solito si rivolge ad altri enti ha bussato alle porte delle ACLI.
“Abbiamo ricevuto migliaia di richieste in poche settimane – racconta Acciai –. Le persone ci chiedono di aiutarle a cambiare le coordinate bancarie e a trasmettere correttamente i dati all’INPS. Ma il problema è che ogni sede decentrata in Italia ha protocolli diversi: alcune richiedono documenti aggiuntivi, altre certificazioni particolari. Questo complica enormemente il lavoro”.
Per fronteggiare l’emergenza, il personale ha dovuto riorganizzarsi, prolungare gli orari di ricevimento e dedicare più risorse a questa sola pratica: “Il telefono squilla senza sosta, le persone arrivano di continuo, spesso con l’ansia di perdere la pensione. Noi facciamo del nostro meglio per rassicurarli e guidarli”, aggiunge Acciai.
Se per la Commonwealth Bank si tratta di un semplice aggiornamento dei propri prodotti, per i pensionati la misura ha un forte impatto sociale. Molti vivono soli, non hanno familiarità con la burocrazia digitale o con i nuovi strumenti bancari, e non sempre hanno parenti disponibili ad aiutarli: “Il passbook per loro non era solo un libretto – spiega Acciai – era un punto fermo, un oggetto familiare che dava sicurezza. Sostituirlo con un conto digitale non è così immediato”.
L’impressione è che la scelta della banca risponda anche a logiche economiche. Spingere milioni di clienti ad aprire nuovi conti significa aumentare i volumi d’attività e le possibilità di vendita di prodotti collegati: “C’è il rischio concreto che questa decisione faccia scuola – avverte Acciai –. Oggi tocca alla Commonwealth, ma domani altre banche potrebbero seguire lo stesso modello”.
Di fronte a questo scenario, le ACLI hanno rafforzato la loro presenza sul territorio. La parola d’ordine è accompagnare gli anziani nel passaggio, evitando che restino esclusi o che vedano sospeso il pagamento della pensione: “Il nostro impegno è chiaro: essere vicini alla gente – ribadisce Acciai –, non lasciamo soli i pensionati, che siano clienti storici o persone che si rivolgono a noi per la prima volta. Il nostro slogan – ‘Acli, più sicuri i tuoi diritti’ – oggi ha un valore concreto”.