MELBOURNE - L’Australia ha firmato il suo primo trattato moderno con i popoli aborigeni, un accordo che diventa legge e segna un momento senza precedenti nella storia nazionale.
Il trattato, sottoscritto a Melbourne dai co-presidenti dell’Assemblea dei Primi Popoli del Victoria, dalla premier Jacinta Allan e dal ministro per il Trattato, Nathelie Hutchins, è il primo documento vincolante tra un governo australiano e gli abitanti originari del Paese.
La legge che ne costituisce la base, approvata dal parlamento statale a ottobre e firmata oggi dal governatore del Victoria, sancisce la nascita di una nuova fase nei rapporti tra lo Stato e le comunità aborigene.
Il trattato riconosce ufficialmente le ingiustizie del passato coloniale, stabilendo impegni concreti e fondi statali per migliorare le condizioni sociali, economiche e culturali dei cittadini aborigeni.
Tra le misure previste figurano la creazione di un’autorità indigena permanente, gestita da rappresentanti eletti, e nuovi meccanismi di verità e responsabilità pubblica che entreranno in funzione dal 2026.
Nel testo, lungo 34 pagine, si legge: “Questa terra non è mai stata vuota, né senza padroni. La finzione della ‘terra di nessuno’ ignorava chi già vi abitava”.
Il documento riconosce anche gli esiti della Yoorrook Justice Commission, l’inchiesta che ha documentato genocidi, massacri, distruzione culturale e rimozioni forzate dei minori.
“Entro vent’anni dalla colonizzazione, la popolazione indigena del Victoria si era ridotta del 90%,” afferma il trattato, che invita il governo ad assumersi il “peso di questa storia” per costruire un futuro più giusto.
Il co-presidente dell’Assemblea, Rueben Berg, ha definito la firma “un punto di svolta”: “È un potente ripristino del rapporto tra i Primi Popoli e il governo. Ora possiamo esercitare i nostri diritti, non solo rivendicarli”.
Le Nazioni Unite hanno salutato l’accordo come “un passo cruciale verso la giustizia e l’uguaglianza”. Il commissario per i diritti umani Volker Türk ha dichiarato che l’iniziativa “affronta la persistente esclusione dei popoli originari e offre un modello di governance inclusiva”.
Altri Stati, come New South Wales e South Australia, stanno valutando trattati simili, mentre nel Queensland e Tasmania i processi si sono arenati.
Un evento pubblico celebrerà a dicembre la firma del primo trattato aborigeno dell’Australia — un momento che molti definiscono l’inizio di una nuova pagina della storia del Paese.