La classe comprende circa 22 ragazzini di Anno 3 e 4, alcuni bilingue e altri che non hanno un background italiano, con abilità diverse quindi ma con un'età che permette l’acquisizione linguistica e l’assorbimento di stimoli ricchi e abbastanza complessi. 

Durante questi mesi di lockdown, ho cercato di usare un approccio che mantenesse vivi interesse e creatività nei bambini nonostante le difficoltà dell'apprendimento a distanza, ricorrendo ad attività non solo lessicali e grammaticali.

Dopo un primo trimestre passato in classe, nel secondo ci siamo ritrovati a casa e ho cercato di fare buon viso a cattivo gioco: abbiamo studiato il lessico della casa e ‘sbirciato’ in ogni stanza, imparando quando usare ‘c’è’ e ‘ci sono’ per creare brevi frasi e piccoli testi descrittivi. In particolare, abbiamo scoperto cosa c’è all’interno della cucina. Abbiamo imparato parole nuove usando il dizionario, studiato le regole per ottenere il plurale dei nomi, incontrato gli articoli e la concordanza degli aggettivi tramite attività legate al cibo e all’uso degli utensili da cucina. E così, dopo aver tappezzato la cucina con Post-it in italiano, i nostri piccoli studenti hanno scritto e condiviso una ricetta usando anche i verbi all’infinito.

Dopodiché, nel terzo trimestre ho pensato di usare fiabe e storie in italiano che i bambini potessero ascoltare su YouTube, tra cui Una zuppa di sasso di Anaïs Vaugelade.

Ho scelto questa fiaba perché contiene una ricetta, così gli studenti hanno iniziato a cercare parole familiari nel testo, come quelle relative al cibo. Poi abbiamo ricostruito la successione di eventi scoprendo gli animali protagonisti della fiaba e i dialoghi. Allora ho chiesto ai bambini di creare un fumetto: semplificando il tutto e ricorrendo alle immagini, la storia è diventata più accessibile a tutti, e in tanti hanno interpretato il racconto a modo loro, come ha fatto Mia, che ha cambiato il finale. 

Nel frattempo abbiamo iniziato a leggere a voce alta Una zuppa di sasso, con gli studenti a interpretare il narratore, il lupo e gli altri animali in piccoli gruppi nelle breakout rooms di Zoom.

In questo modo i bambini più avvezzi a pronunciare parole in italiano hanno aiutato gli altri a separare sillabe e articolare i suoni più difficili, e, piano piano, ognuno ha scelto un ruolo in cui sentirsi a proprio agio. Sarebbe bello se a fine anno potessimo mettere in scena Una zuppa di sasso allo spettacolo annuale della VSL di Brunswick. 

Ma se quest’anno ciò non fosse possibile, nel frattempo avremo registrato la nostra versione audio della storia, accompagnata dalle splendide illustrazioni dei bambini.