L’immigrazione italiana in Australia, e in particolare a Melbourne, fonda le sue radici a ben prima delle guerre mondiali, nel diciannovesimo secolo. Inizialmente, gli italiani emigrarono in cerca di opportunità economiche e una vita migliore, spinti dalle difficili condizioni economiche e sociali in Italia, specialmente nel Mezzogiorno. Tra il 1920 e il 1970, una seconda ondata di immigrati italiani arrivò in Australia, molti dei quali si stabilirono a Melbourne. Un’ondata che contribuì significativamente allo sviluppo della città, specialmente in settori come quelli dell’edilizia, manifattura e ristorazione. Oggi, Melbourne è sede di una delle comunità italiane più grandi e vibranti in Australia, con una ricca eredità culturale che si manifesta attraverso festival, ristoranti, e associazioni culturali.

Una comunità che è tanto studiata da Nicla Buonasorte, storica e curatrice di musei, nota per il suo lavoro sul tema dell’emigrazione italiana. Nata e cresciuta in Italia, Buonasorte ha intrapreso un percorso accademico che l’ha portata a conseguire una laurea in Scienze Politiche, un dottorato in Storia Sociale e Religiosa, e un Diploma in Archivistica, Paleografia Latina e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Genova. La sua carriera professionale è strettamente legata allo studio e alla divulgazione della storia dell’emigrazione italiana. Buonasorte è attualmente curatrice presso il MEI - Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, situato nella medievale Commenda di San Giovanni di Pré a Genova. Il museo, aperto nel 2022, racconta le storie dell’emigrazione italiana dal periodo dell’Unità d’Italia fino ai giorni nostri, utilizzando installazioni multimediali, documenti storici, fotografie, lettere e  diari. “Un museo molto giovane, interattivo dove le persone possono entrare in diretto contatto con le storie italiane di migrazione”, racconta Nicla, una delle fautrici di questo lavoro, risultato di una lunga ricerca e della collaborazione con numerosi musei, archivi e organizzazioni internazionali. 

Oltre al suo lavoro museale, Buonasorte è autrice di oltre 60 pubblicazioni accademiche. Tra le sue opere più note ci sono Tra Roma e Lefebvre: Il tradizionalismo cattolico italiano e il Concilio Vaticano II (2003) e Araldo del Vangelo: Studi sull’episcopato e sull’archivio di Giacomo Lercaro a Bologna, 1952-1968 (2004). Questi studi approfondiscono aspetti chiave della storia religiosa e sociale italiana, con particolare attenzione ai movimenti tradizionalisti e alle figure di rilievo nella Chiesa cattolica del XX secolo.

Buonasorte è anche una collaboratrice regolare con università, archivi e organizzazioni culturali, contribuendo con la sua esperienza a vari progetti di ricerca e iniziative educative. Il suo lavoro non solo preserva la memoria storica dell’emigrazione italiana, ma promuove anche una maggiore comprensione delle dinamiche sociali e culturali che hanno plasmato l’Italia e le comunità italiane all’estero. Attraverso il suo impegno professionale e accademico, Nicla Buonasorte continua a svolgere un ruolo cruciale nel documentare e celebrare la storia dell’emigrazione italiana, contribuendo a mantenere viva la memoria e l’identità culturale delle generazioni di italiani emigrati in tutto il mondo. 

“La storia migratoria recente del Belpaese parte nel diciannovesimo secolo, quando gli italiani si muovevano verso il Sud America, gli Stati Uniti, il Canada e, ovviamente l’Australia. Le motivazioni erano maggiormente quelle di dare un migliore futuro ai propri piccoli e trovare lavoro. Ma anche spesso per motivi religiosi, politici o anche per amore. Una parte migrò anche in Africa,  soprattutto per le possibilità lavorative. Inoltre - aggiunge -, gli italiani emigrano molto ancora oggi, non solo in Europa, ma anche qui”.

Nicla sbarca quindi in Australia nell’ambito degli scambi culturali con il Co.As.It. Scambi, i quali hanno visto Carmelina Calabro, proprio dal Co.As.It., venir accolta in direzione opposta, a Genova, come prima fase. Tutto ciò contribuirà in ambo le direzioni a scrivere, aggiornare e riscoprire la storia approfondita dei nostri connazionali che tanto hanno regalato alle nostre generazioni e a quelle che verranno.

“Spero di non smettere mai di ricevere nuovi contributi per ampliare queste ricerche, magari contattandoci”, confida Nicla, alla sua prima volta in Australia, esortando chiunque voglia condividere la propria storia o quella della propria famiglia di contattare il Co.As.It. o lei direttamente attraverso la sua email segreteria@museomei.it. Poi racconta un po’ di se stessa: “Sono cresciuta a Genova, una città molto più piccola di Melbourne, ma ricchissima di storia, una città fondata dai romani. Dopo gli studi, ho lavorato al Museo del Comune di Genova e sono sempre stata appassionata dalla Storia, cosa che mi ha  accompagnato tutta la vita”; e che ancora oggi la accompagna attraverso questo scambio culturale che ha come scopo il rimettere al centro le storie che, se non raccontate, cadrebbero nell’oblio. Storie mai così utili per i tantissimi italiani che ancora oggi lasciano i cari per approdare su nuovi terreni, fertili di opportunità, ma anche di solitudine. Nicla spiega che tutte le vite dei migranti valgono oro: “Le persone che migrano in un nuovo Paese sono i mattoni che formano le salde fondamenta di tutte le generazioni future. Questo progetto vuol quindi raccogliere queste testimonianze e creare un sentimento di empatia verso di loro e le loro storie, di successo e non, di personalità fragili o meno, tra razzismo, segregazione, senza mai nascondere nulla, ma, anzi, dandone una nuova luce di dignità”.

Nicla Buonasorte poi aggiunge: “Ogni discendente di queste persone porta un mattone di quella identità che va oltre le regioni e i colori. Le storie non sono solo numeri: ogni singola storia ha la sua identità e noi diamo dignità a tutte le storie, uniche a modo loro. Come, ad esempio, la storia del nonno che, andato in pensione dopo una vita in Italia, ha deciso di trasferirsi dalla nipote, emigrata in Australia, in un nuovo capitolo della sua vita”. E infine, una prima opinione dell’Australia: “Amo l’inclusività e la mentalità aperta dell’Australia, che tanto rispetta le differenze culturali. In Italia ogni tanto purtroppo continuano a vedersi atteggiamenti razzisti o comunque non di apertura”. 

Per informazioni sulle tante storie di migrazione in Australia, ma non solo, esse sono documentate e presentate attraverso i vari tour virtuali, in continua espansione, sul sito web del MEI: https://www.museomei.it. Mentre, per informazioni riguardanti la presentazione di Nicla Buonasorte riguardo al progetto anticipato, di martedì 16 luglio alle 6.30 pm, in collaborazione con e presso la sede del Co.As.It., visitare il sito https://www.coasit.com.au o chiamare al numero 03 9349 9000.