ROMA - Parola fine dalla Cassazione sulla vicenda giudiziaria legata alla strage di Erba (Como). I supremi giudici hanno rigettato il ricorso presentato dai difensori di Olindo e Rosa Bazzi (i coniugi condannati all’ergastolo) contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia, che ha già respinto l’istanza di revisione della sentenza del carcere a vita. 

Il massacro è avvenuto l’11 dicembre 2006 nella cittadina comasca, quando – in un appartamento di via Diaz – furono brutalmente uccisi Raffaella Castagna, suo figlio di due anni Youssef Marzouk, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, mentre il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, sopravvisse nonostante gravi ferite alla gola. 

L’indagine portò all’arresto dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi, vicini di casa delle vittime. Secondo l’accusa il movente era legato ai rapporti di vicinato deteriorati da liti e denunce per rumori molesti.  

La coppia confessò il massacro, ma successivamente ritrattò sostenendo di essere stata indotta a dichiararsi colpevole. Nel 2008 furono condannati all’ergastolo in primo grado e la sentenza fu confermata in appello e in Cassazione nel 2011. 

Secondo il sostituto procuratore generale, Giulio Monferini, quelle che secondo la difesa sarebbero le “prove nuove” non possono in alcun modo smontare i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna dei due indagati.  

In particolare, le dichiarazioni del sopravvissuto, le confessioni e le tracce ematiche non sarebbero messe in crisi da quelle che il procuratore definisce come “mere congetture astratte”.