FIRENZE - Nel processo d’appello ter per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 (quando il deragliamento di un vagone cisterna carico di Gpl provocò esplosioni e incendi nei pressi della stazione, uccidendo 32 persone), la Corte d’Appello di Firenze ha confermato la condanna a cinque anni per l’ex amministratore delegato di Fs e Rfi Mauro Moretti.  

Si tratta di uno dei dodici imputati per i quali, dopo il rinvio disposto dalla Cassazione, i giudici erano chiamati a rideterminare le pene, limitatamente all’entità della riduzione concessa per le attenuanti generiche. 

Moretti era presente in aula, e davanti al palazzo di giustizia si è tenuto un presidio dei familiari delle vittime. Al cancello sono stati affissi cartelloni con i volti delle trentadue persone morte nella strage, causata dal deragliamento di un vagone cisterna carico di Gpl e dai successivi incendi che devastarono case e strade intorno alla stazione. 

L’associazione Il Mondo che vorrei e l’Assemblea 29 giugno hanno ribadito l’importanza di essere presenti.  

“In questi anni siamo stati presenti a ognuna delle duecentocinquanta udienze e vogliamo esserci fino in fondo. Esserci fino in fondo significa anche continuare a stare accanto ai lavoratori delle Ferrovie, contro un potere che pretende passività e rassegnazione”, affermano fuori dal tribunale. 

All’udienza del 18 marzo scorso, la pubblica accusa aveva chiesto che venissero confermate le pene già previste dalla sentenza d’appello bis, poi annullata dalla Cassazione. La richiesta ha previsto l’applicazione delle attenuanti generiche nella misura minima, pari a un nono della pena base.